Cento bambini alla scoperta della filiera della castagna a Raggiolo

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Il piccolo borgo casentinese è stato sede dei progetti didattici di scuole dell’infanzia e scuole primarie. Dalla selva al seccatoio, dal mulino all’EcoMuseo: gli allievi hanno incontrato storie e tradizioni locali.

 RAGGIOLO (AR) – Cento bambini alla scoperta della filiera della castagna a Raggiolo. Il piccolo borgo casentinese è stato sede dei progetti didattici di numerose classi di scuole dell’infanzia e scuole primarie del territorio che sono state accompagnate in un interessante percorso tra luoghi, storie, tradizioni, cultura e leggende. Queste visite, promosse dalla Brigata di Raggiolo insieme all’EcoMuseo del Casentino e al Comune di Ortignano Raggiolo, hanno coinvolto gli alunni di numerosi istituti di Arezzo e del Casentino a cui è stato proposto un itinerario dedicato al mondo della castagna che, per secoli, è stato alla base dell’economia e dell’alimentazione del luogo.

Bambini e insegnanti hanno vissuto un percorso strutturato dalla cooperativa Oros che ha preso il via nella selva con la raccolta delle castagne e che ha fatto poi tappa nell’antico Seccatoio del Cavallari dove, al buio e davanti al fuoco, sono state proposte le atmosfere tipiche delle veglie del periodo della castagnatura tra racconti e storie della tradizione. Le visite sono proseguite poi al Mulino di Morino e al Sentiero dell’Armonia e, dopo aver percorso i vicoli di Raggiolo e aver dialogato con abitanti storici quali Luigi Bianchi e Isaldo Pieraccini, hanno trovato il loro cuore nell’arrivo all’EcoMuseo della Castagna e della Transumanza che riunisce pannelli illustrativi, strumenti da lavoro e altri reperti dei decenni scorsi che hanno permesso agli alunni di capire l’evoluzione socio-economica del borgo. L’esperienza è stata infine arricchita dalla degustazione di specialità della cucina locale, tra cui la polenta con farina di castagne, a conclusione di una filiera completa che è partita dalla raccolta del frutto, è passata dai processi di lavorazione ed è arrivata all’alimentazione. Il tutto, immersi in una stagione dal raro fascino tra i colori della natura alle pendici del Pratomagno e le suggestioni dei vicoli in pietra di uno dei borghi più belli d’Italia. Il progetto proseguirà ora direttamente nelle singole classi con gli alunni che saranno chiamati a rivivere le esperienze vissute e a condividerle in elaborati grafici e testuali che verranno poi raccolti dalla Brigata di Raggiolo e che potranno essere esposti nei diversi luoghi dedicati alla cultura della castagna. «Raggiolo è un borgo a misura di bambino – commenta Tiziana Mucci, consigliere comunale e accompagnatrice per la Brigata di Raggiolo. – Questi progetti didattici hanno permesso di accogliere tante scuole e di proporre un’esperienza immersiva nell’intera filiera della castagna per permettere alle giovani generazioni una conoscenza diretta volta a mantenere viva la memoria di luoghi, tradizioni, momenti, sapori e produzioni di un tempo passato. Un ulteriore motivo di emozione è rappresentato dalla ripartenza dei progetti didattici che negli ultimi anni erano stati sospesi a causa dell’emergenza sanitaria ma che sono ora pienamente ripresi, testimoniando un lento e importante ritorno verso la normalità».

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