Pratovecchio accoglie Stand Up for Africa, è il giorno della inaugurazione

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A Pratovecchio, spazio Hymmo Art Lab di Via Monte, dal 24 settembre al 30 ottobre
l’arte e la fotografia raccontano le migrazioni contemporanee. Inaugurano “Stand up for Africa” e Click to Remind”, due mostre che con opere d’arte contemporanea e fotografie scattate col cellulare a bordo delle carrette del mare raccontano le migrazioni contemporanee.
Le mostre si collocano nell’ambito del progetto Stand Up for Africa, promosso dall’Unione
dei Comuni Montani del Casentino (Servizio Ecomuseo) e finanziato dalla Regione Toscana (bando 2016 di “Toscanaincontemporanea”), e avente come obiettivo la sensibilizzazione sui temi dei diritti umani, dell’accoglienza e della convivenza pacifica attraverso l’arte contemporanea. La prima esposizione dal titolo “Stand up for Africa” è il risultato della collaborazione tra dieci giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze e dieci migranti ospiti nelle strutture di accoglienza dei comuni del Casentino. Curata dallo storico dell’Arte e vicedirettore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze Giandomenico Semeraro, Stand up for Africa mette in mostra opere prodotte nel corso di un workshop tenutosi presso l’HYmmo Art Lab di Rossella Del Sere e Paolo Fabiani, artefici del progetto.
Dalle tele, come quella di Jiwei Yuan che ritrae i migranti Marvin Iriemi, Mouhamed
Yayetraore, Oumar Fadiga, e Ishac Issifou, all’installazione di Franco Spina che riflette
sull’insostenibilità di un viaggio impossibile. Le opere in mostra utilizzano linguaggi
espressivi differenti, riflettono su tematiche altrettanto diverse e spesso sono state
realizzate a quattro mani da artisti e migranti. C’è chi ha lavorato sul concetto della perdita di identità come Serena Rosati, chi sul tema dell’incapacità di uno Stato di proteggere i cittadini come Adriana Amoruso e Ishac Issifou. Si incontrano anche rielaborazioni di temi tradizionali come le maschere africane, che Samantha Balducci insieme a Marvin Iriemie a Lassine Doumbia ripropone in stoffa. Tra le opere che riflettono sul concetto di uguaglianza c’è la scultura di Daniele Acciai e Ibrahim Jatta. Modellata direttamente sul corpo l’opera ricalca perfettamente i profili dei due autori che si uniscono in un unico volto. Sullo stesso tema troviamo l’abbraccio realizzato da Camilla Pratolini: la prima figura è lei stessa, la seconda è Christian Chioke, Nigeria. Le opere resteranno esposte fino al 30 ottobre.
Stessa sede espositiva anche per “Click to remind”, curata dalla storica dell’arte e
facilitatrice culturale Anna Pagani. Una mostra fotografica i cui scatti provengono
direttamente dai cellulari dei migranti. Al centro della narrazione i luoghi di partenza, i
pericoli e le sofferenze del viaggio e poi la condizione di disagio incontrata nei luoghi di
approdo.

Unione dei Comuni Montani del Casentino – Ufficio Stampa

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