Realizzato il Progetto Integrato di Filiera, 22 aziende coinvolte: quasi 2 milioni investiti

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Foto di Carabo Spain da Pixabay - immagine di repertorio

La Regione Toscana con decreto dirigenziale n.2300 del 09/02/2023, ha approvato a seguito di presentazione di relazione finale di rendicontazione curata direttamente dal servizio foreste dell’’Unione dei Comuni Montani del Casentino soggetto capofila, la realizzazione del Progetto Integrato di Filiera, denominato “La strada del legno tra l’Arno e il Tevere: come enti pubblici e imprese operano nello sviluppo integrato della filiera”. Si tratta del primo Pif forestale della provincia di Arezzo e di uno dei pochi in Toscana. Il progetto è iniziato nel 2017 e si è concluso ad inizio 2023 con la presentazione delle domande di pagamento da parte dei partecipanti diretti in merito agli investimenti attivati sulle rispettive misure del Piano di Sviluppo Rurale Regionale e che vede ancora impegnati i vari partecipanti all’accordo di filiera che si concluderà solo a metà 2024.

Sono 3 gli enti pubblici coinvolti che gestiscono i boschi appartenenti al Patrimonio Agricolo Forestale Regionale: Unione dei Comuni Montani del Casentino, capofila del progetto, Unione dei Comuni del Pratomagno e Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana, mentre le imprese che partecipano direttamente e indirettamente al progetto sono 19. I metri steri movimentati sono 22.000 e l’investimento è di oltre 1 milione e 700 mila euro. Il legname diventa così una ricchezza che nasce e viene lavorato dalle aziende del territorio attraverso un progetto di filiera che intende valorizzare in modo concreto il forte legame bosco-legno-territorio che, intrinsecamente comprende molti fattori tra i quali: tipicità e multifunzionalità dei boschi, valori storico-culturali ed ambientali delle foreste, tutela dell’ambiente, economie di piccola scala in forte relazione con il territorio di origine.

Gli obiettivi che il progetto si poneva di realizzare e che sono stati tutti raggiunti sono: la creazione di una filiera del legno destinato alla produzione di energia (legna da ardere principalmente) finalizzata a stimolare sinergie fra le aziende del settore mediante la creazione di un consorzio; la creazione di una filiera del legno da opera (legname strutturale, per falegnameria e destinato alle industrie chimiche del legno) finalizzata alla produzione locale di semilavorati e alla loro commercializzazione; la filiera comprende anche l’utilizzo degli scarti delle diverse fasi di lavorazione destinati alla successiva filiera legno- energia; diffondere ed incentivare tecniche di meccanizzazione nella filiera forestale al fine di favorire: la produzione dei produttori forestali di base, la maggiore competitività del settore sia produttori di base che trasformatori, nonché l’incremento della sicurezza sui luoghi di lavoro; porre le basi per la certificazione di qualità circa la provenienza di prodotto e valorizzazione generale delle foreste locali; favorire il consolidamento di buone pratiche di sostenibilità ambientale; ridurre l’impatto ambientale derivante dal miglioramento qualitativo delle utilizzazioni forestali; creare una filiera forestale consolidata tra Unioni Montane – ditte di utilizzazione forestali – segherie, al fine di lavorare il legname proveniente dai boschi del PAFR quanto più possibile “in loco”, per poi esportare fuori Regione un prodotto finito. Per quanto attiene le misure del PSR attivate sono state tutte portate a termine.

“Dopo la certificazione forestale secondo gli standard PEFC delle Foreste Casentinesi, arrivata lo scorso mese, e la valorizzazione generale delle foreste locali, l’Unione festeggia un altro importante traguardo raggiunto, ovvero l’approvazione del Pif, un progetto al quale lavoriamo da anni – ha commentato la presidente dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino Eleonora Ducci – ad oggi gli obiettivi previsti sono stati raggiunti, quindi ora il piano va avanti con il mantenimento degli impegni presi, il recupero dell’aspetto multifunzionale del bosco e la conservazione della cultura e delle tradizioni montane e rurali. L’augurio è che questo sia solo l’inizio di un processo che dovrà obbligatoriamente durare nel tempo, sperando che questo progetto sia il timone per l’aggregazione anche futura nonché l’ingresso di nuove aziende a far parte dell’accordo di filiera. E’ importante ricordare che questo straordinario risultato è stato ottenuto grazie all’impulso dell’allora direttore generale dell’Unione dei Comuni del Casentino Grifagni e del compianto Alfredo Bresciani in quanto hanno dato entrambi un contributo determinante alla realizzazione della filiera, svolgendo un importante lavoro sia politico che tecnico, e superando le numerosi difficoltà iniziali”.

 La dott.ssa Beatrice Brezzi, responsabile del servizio, ha voluto ringraziare in modo particolare per il lavoro svolto, il tecnico incaricato dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino, dott. Forestale Alberto Tizzi, che ha seguito costantemente il progetto, curandone gli aspetti tecnici necessari a far sì che ogni attore della filiera restasse collegato per far partire questo processo virtuoso che mi auguro prosegua con lo stesso impegno di oggi nella nostra vallata.

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