Blackout in Casentino, le considerazioni di un tecnico del settore

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Foto di khaase da Pixabay

Riceviamo e pubblichiamo alcune considerazioni che ci ha inviato Vincenzo Raimondo, tecnico informatico presso Lascaux, in merito al blackout internet che si è verificato in Casentino lo scorso 21 febbraio e che ha causato molteplici disagi nella nostra valle.

Una strada, un binario, un ospedale, una linea internet.

«Sono passati diversi giorni dell’interruzione in Casentino dei collegamenti internet e vorrei esprimere una vera preoccupazione da tecnico, ma anche da cittadino.
È bastato un errore umano per fare un danno a 30mila persone. Errore umano che deve essere sempre considerato perché sbagliare è, appunto, umano.
Restare un giorno intero senza collegamento ad internet può far anche bene. Penso a mia figlia che ha letto un libro e a tutti quelli che consumano il loro tempo con i continui scroll senza un obiettivo e senza mettere attenzione alle cose.
Veniamo a noi, però. Faccio tre esempi che mi lasciano perplesso.
Soldi. Non funzionavano i bancomat né tanto meno i pos nei negozi. Oggi che tutti noi viviamo con la moneta virtuale non avere la possibilità di pagare o prelevare i nostri soldi non è accettabile. Anche se dico sempre ’50 euro in tasca tienili sempre’.
Salute. Non funzionavano i programmi per prenotare delle visite per esempio ad Arezzo.
Ospedale. Mi sono ritrovato in ospedale e quel giorno era quasi tutto fermo.
Tutto questo non ha niente a che fare con l’uso del computer e la responsabilità non è degli operatori che non riescono a svolgere il loro lavoro.
Il problema è il famoso cloud, ovviamente usato nel modo sbagliato.
Mi spiego. Il computer funziona anche senza internet a meno che tutti gli elementi, programmi e documenti, siano salvati in locale.
Come? Utilizzando applicazioni come ad esempio google drive dove il file di base è sul computer e solo una copia è online.
Ovviamente questo non è sempre possibile se pensiamo ad esempio al programma che serve per prenotare dal Casentino una visita all’ospedale di Arezzo.
E quindi? Beh, tre cose molto semplici:
1) Rendere ben visibile dove passano i cavi principali come si fa per il passaggio dei metanodotti.
2) Tim. Siccome è l’unica società ad avere l’infrastruttura, pretendere una linea di backup importante.
3) Ponti radio. Rafforzare questo tipo di collegamento.
Siamo in Casentino e vogliamo vivere qui e quindi, per tutti quelli che parlano di aree interne e degli interventi che dovranno essere fatti, la corretta gestione della linea internet deve essere presa in considerazione molto seriamente.
E per le aziende? Valgono le stesse considerazioni. Il lavoro non può fermarsi se non funziona internet. Bisogna avere delle procedure per mettere la continuità operativa.
La linea internet è importante come la strada, come la ferrovia, come l’ospedale.»

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