A tutte le altre…
Tempo di lettura dell’articolo 2’18”
L’8 marzo è un giorno qualunque almeno per me, ma se deve essere festa, vorrei che fosse una festa da dedicare anche a loro… a tutte le altre.
La festa della donna esiste fin dal lontano 1944, e il fiore a lei abbinato, e cioè la gialla e profumata mimosa, le è stato affiancato nel vicino 1946.
Quella dell’8 marzo è una serata in cui tantissime donne si sentono di riunirsi, di andar fuori a cena e di divertirsi cogliendo l’occasione per stare un po’ insieme, magari accompagnate da buona musica o da qualche simpatica giocosità.
Ebbene, io invece vorrei dedicare questa serata anche alle altre, a tutte le altre:
A tutte quelle donne che non possono uscire, a quelle che proprio NON ce la fanno ad uscire. Vorrei dedicarla a coloro che non hanno “mordente”, che si sentono fiacche, a quelle donne che non hanno mai ricevuto poesie o mimose, a tutte coloro a cui mai è stato rivolto un pensiero o un semplice grazie.
Vorrei dedicarla a quelle donne che non si sentono bene, a quelle che si stanno curando, a coloro a cui è sempre stato vietato, e anche a quelle che vorrebbero essere madri e anche compagne di vita!
A quelle donne che lavorano affinché altre donne possano divertirsi, a quelle che sono lontane da casa, alle donne che si sentono rifiutate e che quindi posseggono un cuore pieno di buchi. A tutte quelle donne che da sempre si leccano le ferite, che sono state ottenute con forza e quindi MAI ottenute, alle donne che non si sentono belle e che mai se lo sono sentite dire, a coloro che non amano il proprio lavoro e a quelle che muoiono lavorando.
Dedico questo 8 marzo alle bambine che donne saranno alle quali auguro di essere felici sempre, a quelle donne che forti non sono, alle quali la vita ha fatto più volte sgambetto, e a quelle che oggi che è l’8 marzo, soffrono un pochino di più!