Carenza di pediatri: associazioni, famiglie e sindaci uniti per soluzioni strutturali

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Da sinistra; Ermindo Pernici, Filippo Vagnoli, Fabrizio Innocenti, Antonella Secco e Giampiero Luatti
Da sinistra; Ermindo Pernici, Filippo Vagnoli, Fabrizio Innocenti, Antonella Secco e Giampiero Luatti

Positivo il giudizio sul lavoro dei direttori delle zone distretto in questo primo anno

CASENTINO – Associazioni, famiglie e sindaci hanno deciso di fare fronte comune per ottenere soluzioni strutturali alla carenza ormai cronica del terzo pediatra, tanto in Casentino che in Valtiberina. L’incontro tra i referenti dei gruppi dei genitori e le istituzioni è avvenuto venerdì 17 marzo al Corsalone, nel Comune di Chiusi della Verna. Presenti all’iniziativa la direttrice della zona distretto del Casentino Antonella Secco ed il direttore della Valtiberina Giampiero Luatti, che hanno tirato le somme di questo primo anno di incarico; all’evento anche vari sindaci e assessori tra cui il presidente della Conferenza dei sindaci del Casentino Filippo Vagnoli e quello della Valtiberina Fabrizio Innocenti, oltre al presidente della Provincia Alessandro Polcri. Moderatore dell’incontro è stato Andrea Fiori, rappresentante della rete pediatrica toscana, che nel suo intervento ha ribadito come le associazioni delle famiglie chiedano da tempo la riforma delle legge toscana sulla rete pediatrica: «ci stiamo orientando su una proposta popolare con raccolta di firme, vista l’assenza di risposte da parte dell’assessore regionale alla salute. La difficile situazione finanziaria in cui si trova la sanità toscana impone scelte consapevoli per continuare a fornire servizi di qualità, in primis alle fasce più deboli come i bambini. La legge sulla rete pediatrica ha avuto uno stop, malgrado il lavoro degli organi della rete, per mancanza sia di finanziamenti ad hoc sui progetti già approvati sia di effettivi poteri per ottenere quelle razionalizzazioni che potrebbero liberare energie per assicurare a tutti i bambini toscani l’assistenza sanitaria territoriale. Assistenza che non può più venire garantita appieno per la cronicità della carenza dei pediatri di famiglia. Si potrà trovare una soluzione strutturale al problema solo con la creazione di team di pediatri e specializzandi da utilizzare per intervenire con ambulatori di supporto ogni qualvolta esistano zone carenti anche per periodi limitati (visti i lunghi tempi necessari per le sostituzioni previsti dalle attuali norme). Siamo molto contenti che durante l’incontro i sindaci abbiano preso l’impegno di affiancarci in questa nostra battaglia per l’assistenza territoriale pediatrica». In rappresentanza dei genitori, per la Valtiberina era presente Ermindo Pernici, per il Casentino Marinella Gambineri dell’associazione Mauro Grifoni Forever: «Oltre a ringraziare le istituzioni, faccio presente che più di 200 famiglie nei giorni scorsi ci hanno fatto pervenire suggerimenti e segnalazioni. In particolare, l’ambulatorio del sabato mattina, cofinanziato dalla nostra associazione, sta dando un’importante risposta ed è necessario che diventi strutturale così come va data continuità all’ambulatorio di sostegno per garantire una presenza dal lunedì al sabato; il progetto iniziato il 7 febbraio non può finire il 30 aprile, anzi bisogna far sì che tutti i giorni sia garantito un servizio per i bambini nel nostro ospedale».

La dottoressa Secco nel suo intervento ha precisato le modalità di accesso all’ambulatorio di supporto pediatrico: «è necessaria la prenotazione eccetto il sabato, che al momento è garantito due volte al mese. A fine aprile uscirà un nuovo avviso per le zone carenti e speriamo di avere il terzo pediatra». Ricorda il dottor Luatti che, appena entrato in servizio, aveva dovuto rispondere a tre reclami tutti sulla pediatria: «a dicembre abbiamo ingranato con l’arrivo della seconda pediatra e programmando due ambulatori settimanali di 4 ore ciascuno nelle zone montane di Sestino e Badia Tedalda. Una terza zona carente andrà ad avviso a fine aprile».

Il sindaco Vagnoli ha rimarcato la necessità che i medici vengano indirizzati dove c’è bisogno e che siano retribuiti meglio per lavorare nelle zone disagiate. «È da anni che si parla delle problematiche delle aree interne però tutte le politiche vanno verso la centralizzazione dei servizi. Ad ogni modo, tra i risultati ottenuti in questo anno, vi è l’aver riportato le unità funzionali ossia i primari, per esempio, della salute mentale e del consultorio». Un plauso alla presenza dell’associazionismo, sia come portatore di bisogni sia come supporto per trovare delle valide soluzioni, è arrivato dalla dottoressa Secco, dal presidente della Provincia e dal sindaco Innocenti, che ha sottolineato l’importanza di aver mantenuto in Valtiberina la fisioterapia.

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