A maggioranza il Consiglio regionale ha approvato la nuova normativa sulla cooperazione finanziaria tra gli enti locali, sulle unioni dei Comuni e sui piccoli comuni disagiati. Si sono espressi a favore i consiglieri del gruppo Pd e contrari tutti i gruppi di opposizione. È stato il presidente della commissione Affari istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd) ad illustrare il testo in aula, osservando che sul tema della cooperazione finanziaria si tratta essenzialmente di un adeguamento alla normativa statale, che ha introdotto il pareggio di bilancio, e di un rafforzamento del ruolo delle unioni dei comuni su funzioni rilevanti per la Regione. Vengono anche semplificati gli adempimenti carico dei Comuni. La rotazione tra i sindaci alla presidenza delle Unioni viene inoltre rimessa alla discrezionalità dei singoli statuti. Bugliani ha infine rilevato che la nuova legge consente di prendere in considerazione anche l’esercizio di funzioni non fondamentali per il requisito minimo di esercizio. Cambia il sistema di calcolo dei contributi ai piccoli comuni in situazioni di disagio, con l’obbiettivo di utilizzare integralmente le risorse iscritte in bilancio. Vengono così individuati i comuni potenzialmente beneficiari, secondo la relativa graduatoria, quindi ripartiti i fondi. Se, dopo aver assegnato la misura massima, rimangono altre risorse, queste sono attribuite scorrendo la graduatoria. Il presidente ha quindi sottolineato che si potrà accedere ai contributi per le unioni dei comuni anche per le seguenti funzioni: sportello unico delle attività produttive, procedure di valutazione di impatto ambientale, vincolo idrogeologico, pareri paesaggistici, piano strutturale intercomunale, gestione di entrate tributarie, servizi fiscali, beni demaniali e patrimoniali, risorse umane.