Sono hackeratə: arriva il secondo numero della rivista culturale lay0ut magazine!

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Dimitri Milleri - Foto di Federico Braccini

Dimitri Milleri co-direttore della rivista ci racconta l’uscita di questo nuovo numero che si ripromette di essere un numero “scomodo” che indaga gli hackeraggi che tutti noi viviamo nel quotidiano.

Di cosa si occupa lay0ut magazine? Come si struttura questo secondo numero cartaceo?

«Lay0ut magazine» è una rivista online e cartacea spuntata in lockdown da un’idea di Demetrio Marra, scrittore, attivista e insegnante reggino naturalizzato milanese che attualmente la dirige insieme a me. Nella chat del direttivo sono con noi anche una traduttrice (Noemi Nagy), un filosofo della letteratura (Alberto Parisi), e un’artista visiva (Martina Santurri). Dalla sovrapposizione di queste figure nascono le tre sezioni di lay0ut: discorsi (ossia letteratura e attualità politico-culturale), traduzioni (soprattutto da letteratura americana, grazie all’apporto del traduttore Bernardo Pacini), e figure (arte e cultura visuale). Questo secondo volume cartaceo si chiama Sono hackeratə, e nasce in realtà da un aneddoto bizzarro. Dieci mesi fa circa il mio vecchio profilo Instagram è stato hackerato, ha iniziato a postare informazioni sul trading e a inviare strani messaggi ai miei contatti. Questa piccola perdita ha innescato una serie di domande, tutt’ora aperte, che stanno al centro di questo volume: quali sono gli hackeraggi politici, biologici, sociali, sessuali, lavorativi (fra gli altri) che viviamo oggi?

Chi ha partecipato alla stesura?
Oltre a quelle già citate, è difficile quantificare quante persone abbiano partecipato, perché la realizzazione di una rivista culturale è un processo caotico e affettivo. Ogni elemento è fondamentale: dagli autori ai correttori di bozze, dai traduttori agli editor, dai grafici alla sociale media manager (che tra l’altro è di Bibbiena: Eva Brami). Quest’anno, grazie al fatto di aver fondato un’associazione collegata alla rivista, siamo riusciti a ricevere donazioni e quote di iscrizione. Il capitale raccolto ci ha permesso non solo di pagare tutti i contributori esterni, ma anche di includere, nel cartaceo, opere visive di artisti che amiamo e scritti di grandi autori nazionali e internazionali. Non esagero: abbraccerei ogni singola persona che lo ha reso possibile.

Quando è prevista l’uscita e chi sono i partner di questa rivista?

Ufficialmente lay0ut esce il 7 luglio prossimo, ma è in prevendita con uno sconto del 20% fino a quella data. Per alcune zone, fra cui il Casentino, abbiamo previsto una consegna a mano senza spese di spedizione. Per la vallata me ne occuperò io stesso, a mo’ di cicogna o di lattaio. Essendo diffusa per tutto il territorio nazionale, digitale e locale allo stesso tempo, «lay0ut» tende a legarsi con le realtà più disparate: dai centri sociali di Milano alle librerie indipendenti di Roma, dalle gallerie d’arte bergamasche fino ai bar di Reggio Calabria. Ovviamente, stiamo anche pensando a un evento in collaborazione con il comune di Bibbiena: una grande festa di fine estate, perché per noi fra le micro-frazioni e i capoluoghi la differenza sta solo nella scala.

Come è affrontato il tema del numero e come si compone?

Da un certo punto di vista si tratta di un numero “scomodo”, anche perché presenta diverse anomalie nella struttura e nell’impaginazione. La copertina ospita uno scatto di Mattia Balsamini: si tratta di una mosca congelata, che ingrandita in quel modo viene quasi umanizzata, così possiamo finalmente entrarci in empatia. La sezione figure fa da legante: una specie di mostra che attraversa tutto il cartaceo ed è illuminata da un saggio curatoriale collettivo. Il tema degli hackeraggi è trattato in mille modi: nella sezione discorsi abbiamo tre racconti e un saggio sul rischio di umanizzare i robot. Nella sezione traduzioni abbiamo un lungo poema sul panico, un saggio sugli ibridi, un’intervista e un articolo sul Grande algoritmo (sul nostro profilo Instagram trovate qualche dettaglio in più). A questi si aggiunge l’editoriale di Demetrio Marra, che è tutto un programma: lay0ut si prende cura di te. Ah: e poi c’è un esperimento di poesia collettiva a cui può partecipare chiunque abbia il numero.

Dove è possibile trovare Sono hackeratə?

Attualmente il modo più semplice per acquistarlo è attraverso il nostro shop temporaneo, ma lo si trova anche nei principali siti di distribuzione. Oltre al ritiro a mano è possibile anche acquistare online il numero e venire a ritirarlo ad una delle nostre presentazioni. Tutto il mese di luglio e quello di settembre saranno dedicati al tour della rivista. Ad agosto invece ce ne andiamo in vacanza, se dio vuole!

La copertina di Lay0ut – Foto di Mattia Balsamini

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