Divagando per trasparenze dantesche: il libro

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Simone Pierallini

Di Simone Pierallini

Emozioni dell’autore

Chissà quanti, finite le superiori, si sono dedicati ad una professione e poi anche alla famiglia. Così si sono trovati totalmente occupati con pochi spazi per letture o divagazioni che potessero restaurare e perfezionare le nozioni acquisite in quei freschi anni adolescenziali fatti di scuola, di svaghi, di amori, di delusioni, di viaggi, di volontariato, di ricerche lasciate sospese…

Anche io, dopo le superiori, mi sono concentrato su quelle due belle strade – la famiglia e la professione – per tanti anni. Così la pensione mi ha colto di sorpresa e mi ha permesso di guardare indietro lasciandomi smarrito: mi sono reso conto di quante stanze della mia vita sono rimaste vuote, piene di ragnatele e di muffe; ormai difficilmente ripulibili e recuperabili. Un’espressione spontanea, forte e maligna mi è apparsa nitida: “Oh Dio! Sono proprio io, l’analfabeta di ritorno…”.

Ma ho scoperto anche qualcosa di affascinante: le domande di allora sono sì rimaste insolute ma per fortuna anche senza risposte posticce e per questo ancora cariche di giovanile entusiasmo.

“Allora – mi sono detto – posso riassaporare quei dubbi e cercare proprio oggi (libero da vincoli scolastici e di tempo) risposte e sguardi su orizzonti non convenzionali. Posso di nuovo innamorarmi senza dover assoggettarmi a verità ufficiali, finalizzate alla conquista di una sufficienza scolastica; insomma posso avventurarmi alla scoperta di un mondo autentico fatto di sensibilità, di violenza, disperanze, di turbamenti, di contraddizioni. Un mondo infinitamente mio e condivisibile nell’oggi”.

Questo nuovo percorso si rafforza – strada facendo – se incontri persone che condividono la tua utopia, come è successo a me con le stimolanti illustrazioni del maestro d’arte Luciano Gennai e, al contempo, ritrovi un amico che ti aiuta a capire i tuoi tanti limiti ma ti sostiene nel tentativo di correggerli, per quanto possibile, come ha fatto il vecchio amico di liceo e professore di lettere Patrizio Arpetti.

Allora veramente ritrovi un ordine di pensiero, il piacere di ritrovarti adolescente liceale con tante relazioni amicali. E così il piacere della riscoperta si traduce in capitoli su capitoli sia di letteratura, di pensiero, di umanità, di arte, di storia: di orizzonti che, pur provenienti dal passato, ti si offrono come una solida roccia per il tuo presente e per il tuo futuro.

Inevitabilmente ti viene voglia di tramandare un tale ribollire di vita a figli e nipoti e alla famiglia allargata fatta di amici e lettori.

Lo studio si fa piacere e nutrimento e anche seme per colture insospettate.  Ora capisci quello che, invano, avevano cercato di spiegarti quei bravi professori di tanti anni fa: il piacere dell’OZIO.

Questo libro è per chi voglia riscoprire l’emozione di riappropriarsi di un “mondo nuovo” in modo strabico: con un occhio al passato, un occhio sul presente e l’occhio dell’anima rivolto al futuro. E, badate bene, ve lo offro senza che dobbiate impegnare troppo tempo e fatica. Infatti si tratta di un libro diviso in tre parti, ognuna delle quali potrebbe essere un testo a sé stante. Intanto si presenta con una copertina interessante: una fontana di vetro che richiama le trasparenze, primo argomento dello studio, fontana su uno sfondo medievale ma che poggia sullo stemma araldico della famiglia Alighieri (stemma che pochi conoscono). Ai piedi del frontespizio interno una bellissima riproduzione del cesto di frutta del Caravaggio fatto a china tutto a punti staccati senza un segmento o una sbavatura- capolavoro dell’illustratore- che rappresenta simbolicamente la Teologia, argomento trasversale del testo.  Troviamo subito un indice ben dettagliato per permettere al lettore una immediata visione d’insieme. Ognuna delle tre parti è preceduta da argomenti introduttivi con tagli originali e prospettive inusuali che ravvivano l’interesse.  Fin da queste parti introduttive scopriamo illustrazioni preziose e foto che immergono nel clima dell’argomento. La prima parte inizia illustrando le contraddizioni presenti nei primi cinque canti della Commedia di Dante, prosegue prospettando una chiave di lettura e le ripercorre presentando una possibile soluzione unitaria.

La seconda parte ci fa immergere nel contesto culturale di Dante: un contesto storico, filosofico e teologico ripercorso però saltando l’ovvio e facendo parlare i vari autori: siamo nel mezzo di un coro polifonico  ricco di contrappunti, trilli, arie e sinfonie che ci “indovano” nella cultura e storia medievale facendoci risuonare con l’anima e con il mondo di Dante. E qui si nota l’anarchia intrigante dell’esposizione: io, l’autore non rinuncio a farvi toccare con mano quanto queste prospettive non siano affatto “passate” ma rappresentano temi di discussione con cui oggi ci scontriamo e che, anche inconsciamente, abbiamo bisogno di conoscere.

La terza parte ci prospetta proprio i valori di quel mondo che dobbiamo ancor oggi sviscerare e sentire dentro di noi. Per questo inizia con una completa quanto accattivante visione del mondo immanente e trascendente come era presente nella coscienza ai tempi di Dante. Visione riassunta in una tavola originale nello stile dell’autore, puntigliosa ma anche prospettica con un palese quanto voluto anacronismo: ci imbattiamo anche in  Edith Stein.  Subito dopo, per stimolare la nostra curiosa e interessata attenzione -senza appesantire il discorso- ci troviamo ad una interpretazione in chiave scientifica e filosofica della scienza, della chiave di lettura che essa ci propone del nostro cosmo: in un linguaggio tanto semplice e chiaro quanto profondo ed essenziale. Infine si affronta il tema più caro a Dante: la Teologia rivisitata con una trasposizione in un linguaggio moderno del Padre Nostro -la sintesi di tutto il pensiero cristiano o meglio, di tutto l’insegnamento e la vita di Cristo. E anche qui non mancano prospettive audaci, stimoli … in un turbine di emozioni, pensieri, contrasti.

Il tutto è corredato da ca. 80 illustrazioni originali del maestro d’arte Luciano Gennai – degno discendente di una nobile e influente famiglia fiorentina medievale ma fortunatamente casentinese per adozione e scelta di vita. Alle sue eccellenti opere si aggiungono circa cento foto e una decina di illustrazioni dell’autore. Una “offerta iconografica” di prim’ordine.

Vale la pena sottolineare l’uso alternato del corsivo e la scelta di carta, colori e caratteri di alta qualità, con la continua presenza di una grafica da brividi, merito ovviamente della attenzione e collaborazione delle migliori maestranze della Casa Editrice: le Arti Grafiche Cianferoni di Pratovecchio Stia.

Si parla spesso, dopo la pensione, di “viale del tramonto”: leggendo questo libro vi sentirete come nuovi Cristoforo Colombo ovvero capaci di -buscar il levante per il ponente-. Scoprire nuove albe e nuovi orizzonti da superare e da condividere magari anche con i vostri amici, con i vostri figli e anche nipoti: non vi basta? Non sentite la voglia di andare in libreria, prendere in mano il libro, toccarlo, sfogliarlo e, leggendo qua e là  guardare le illustrazioni, e così verificare se meriti portarsi a casa un tale viaggio pieno di avventure e di meraviglia?

Se non sentite questo stimolo, mi dispiace, il libro non fa per voi.

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