Razionalizzando spese e forze con meno di 50 mila euro si sanano i danni causati al Teggina dall’evento di piena del dicembre 2022
Risorse sempre più esigue? La ricetta giusta è stringere alleanze e partnership per condividere problemi e… soprattutto soluzioni.
L’idea di unire forze (umane ed economiche) è venuta al comune di Ortignano Raggiolo e al Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno che, in seguito all’evento di piena del 16 dicembre 2022, si sono trovati a fare i conti con un problema comune: la grave erosione che ha interessato la sponda sinistra del Teggina, in località Macee.
Diversi ma congruenti gli obiettivi: per gli amministratori locali, ripristinare la difesa di sponda in gabbioni a salvaguardia della pista ciclabile adiacente al corso d’acqua; per i tecnici consortili restituire la corretta sezione di deflusso al torrente in occasione della manutenzione già programmata della soglia a valle della sponda franata.
E’ nato così il patto tra i due enti: una convenzione per chiarire responsabilità e impegni reciproci.
Per realizzare il progetto l’investimento è di 48 mila euro, 18 dei quali messi a disposizione dal comune per il ripristino del tombamento del piccolo fosso poderale su cui scorreva il tratto del percorso ciclo pedonale franato e scivolato in alveo insieme a una porzione della sponda.
“L’opera spondale scivolata in alveo sarà ricostituita per restituire funzionalità idraulica al tratto”, spiega la Presidente Serena Stefani del Consorzio.
“Ricorrere al co-finanziamento dell’intervento ci consente di utilizzare le competenze e le professionalità consortili, con un risparmio significativo di risorse umane e finanziarie. In più, visto che tali lavori prenderanno il via al termine di quelli già programmati dal Consorzio sulla sponda opposta, i costi di cantierizzazione saranno notevolmente abbattuti”, commenta il sindaco Emanuele Ceccherini.
“Lo scolo del canale laterale, che confluisce proprio in prossimità dell’opera da ripristinare, verrà ricostruito con elementi scatolari in calcestruzzo prefabbricato armato, saldamente uniti all’opera spondale, realizzata in gabbioni. Questo riesce a garantire una protezione integrata alla sponda del torrente Teggina e al contempo all’attraversamento posto sulla confluenza con il fosso superficiale”, spiega l’ingegner Enrico Righeschi, referente di area del settore difesa idrogeologica del Consorzio.
Proprio in questi giorni è terminata la sistemazione del Teggina programmato dal Consorzio. A breve quindi uomini e macchine si sposteranno sul tratto oggetto della convenzione tra i due enti.
“La collaborazione tra Consorzio e Comuni è strategica per garantire un controllo e un monitoraggio sempre più capillare dei nostri corsi d’acqua e per programmare interventi di manutenzione ordinaria “su misura”, ma non solo. Avviare sinergie concrete, per ottimizzare le risorse professionali e finanziarie disponibili, ci permette di realizzare interventi di manutenzione straordinaria o nuove opere a salvaguardia del territorio, aumentando la sicurezza idraulica del reticolo, interventi che in altro modo sarebbero di difficile realizzazione”, conclude la Presidente Stefani.