Altre 3 certificazioni per Freschi&Vangelisti: l’azienda arriva a 7 e fa da esempio al comparto

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Cristina Squarcialupi Vice Presidente Federorafi con delega alla Sostenibilità: “Questo è un traguardo straordinario che merita il massimo riconoscimento

Parità di genere, carbon footprint e ISO 50001 sono le ultime tre certificazioni ottenute da Freschi&Vangelisti di Castel San Niccolò (AR), che si aggiungono alle quattro già in forze all’azienda.

La parola chiave di questa ultima terna è rispetto che letteralmente vuol dire “guardare all’indietro”.

La HR dell’azienda Michela Nassini commenta questo nuovo traguardo:” Interessante è notare come per andare avanti dobbiamo “guardarci indietro”, ovvero guardare sempre a chi ci sta accanto o dietro. In sostanza significa riconoscere all’altro – persona o ambiente – diritti e dignità. Il rispetto esige però una pratica continua ed è proprio questo che l’azienda intende fare ogni giorno anche attraverso l’accoglimento delle buone pratiche previste dalle certificazioni appena ottenute. Ambiente e genere sono due facce della stessa medaglia, poiché anche il rispetto verso l’ambiente ha un peso significativo sul futuro delle persone. E questo influisce molto in termini di benessere aziendale e di rapporti interni. La parità in azienda è un riflesso della parità anche fuori. La certificazione significa che dentro Freschi&Vangelisti facciamo attenzione a non fare disparità sulle carriere e soprattutto che non c’è il cosiddetto pay gap. L’uguaglianza di genere, tra i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che l’ONU ha definito e gli stati membri si sono impegnati a raggiungere entro il 2023, per noi sono una realtà che oggi trova la sua bellissima applicazione formale”.

Su questo fronte la Direzione ha istituito e nominato un Comitato Guida (Gender Equality Commitee) che ha lo scopo sia di vigilare sull‘adozione e l’applicazione della Politica per la Parità di Genere per garantire il rispetto delle buone pratiche adottate con la certificazione. Il Comitato è composto da un membro della Direzione, Denise Vangelisti, dal Responsabile Sistemi e Certificazioni, Alessandro Giannotti, e dalla Responsabile delle Risorse Umane, Michela Nassini.

Alessandro Giannotti, referente per l’azienda sulle certificazioni, entra nel merito del carbon foot print e spiega: “Se prendiamo in particolare la misurazione del Carbon Footprint e quindi la comprensione della reale impronta di carbonio che le nostre attività dirette e indirette hanno sull’ambiente ogni anno, riusciamo da oggi ad attivare azioni correttive e virtuose per invertire la tendenza dove necessario. Abbiamo già due impianti fotovoltaici in uso che coprono la quasi totalità dell’energia utilizzata dall’azienda. La certificazione sull’impronta di carbonio ci serve anche per elaborare il nostro bilancio di sostenibilità che presto sarà reso pubblico. Essere sostenibili conviene non solo all’ambiente ma anche all’azienda e a coloro che ci lavorano ogni giorno”.

La certificazione ISO 50001 appartiene alla grande famiglia delle norme di certificazione volontaria sviluppata da ISO, organizzazione internazionale di normazione ufficialmente riconosciuta.  Lo standard ISO focalizza l’attenzione sulle prestazioni dell’organizzazione, il rendimento energetico nello specifico, e soprattutto richiede che la promozione dell’efficienza energetica venga considerata lungo tutta la catena di distribuzione dell’organizzazione e, importante novità, che sia un requisito da richiedere ai propri fornitori.

Cristina Squarcialupi, Vice Presidente di Federorafi con delega alla Sostenibilità che ha invitato di recente Denise Vangelisti  a portare la propria testimonianza in un convegno dedicato alle certificazioni nel comparto, commenta: “Il settore dell’oreficeria e gioielleria, rispetto ad altri comparti del made in Italy (moda, calzature, ecc), è posizionato meglio in termini di disciplinari volontari in materia di sostenibilità, tracciabilità e circolarità in quanto esiste uno standard di certificazione etica codificato e riconosciuto in tutto il mondo: quello del Responsible Jewellery Council. Non è un caso che l’Italia detiene il primato delle aziende certificate con tale standard (circa 250) e la Toscana, che con Arezzo rappresenta il distretto orafo più importante di Europa in termini di export, ne rappresenta circa il 22%. Freschi&Vangelisti è una delle prime aziende del nostro distretto che ha aderito allo standard RJC, ma non si è fermata qui. Sono infatti lieta di congratularmi con Freschi&Vangelisti per aver completato con successo percorsi di certificazione nel campo della sostenibilità ambientale, sociale e della parità di genere. Questo è un traguardo straordinario che merita il massimo riconoscimento. L’impegno dell’azienda verso pratiche sostenibili è un esempio ispiratore di come le imprese possano giocare un ruolo fondamentale nella conservazione del nostro pianeta e nel benessere delle persone che lo abitano. Inoltre, l’impegno per la parità di genere è un passo importante verso la creazione di un ambiente di lavoro equo, dove ogni membro ha le stesse opportunità e il rispetto che merita, indipendentemente dal genere. Auguro a Freschi&Vangelisti ogni successo continuando su questa strada di eccellenza e spero che possa continuare ad ispirare altre aziende ad intraprendere percorsi di sostenibilità, responsabilità sociale e parità di genere. Congratulazioni per questo notevole traguardo”.

 

 

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