BIBBIENA (AR) – «Sono triste, ma nella vita questa decisione prima o poi va presa e a 79 anni era l’ora» – queste le prime parole con cui Rosanna Mazzetti apre l’intervista per la chiusura del suo negozio a Bibbiena. «Tutto è iniziato e finisce con me, non ho messo in vendita il negozio perché dopo 46 anni mi sarebbe dispiaciuto vederlo cambiare, snaturare. Sarebbe triste per me vederci altro, con il tempo si diventa gelosi. Venderò solo l’immobile».
Rosanna rileva la sua prima attività a Soci nel 1977, dopo 10 anni riesce a realizzare il sogno di aprire nel centro storico di Bibbiena un negozio specializzato in liste di nozze che in Casentino non esisteva. «Ho deciso di chiudere il 10 dicembre perché la prima vetrina a Bibbiena l’ho allestita per il Natale del 1987, ma ancora in questi locali c’era la banca, il trasferimento definitivo c’è stato per la Pasqua del 1988. Ricordo ancora il primo cliente che vide un oggetto in vetro di Murano nero e oro e venne a comprarlo a Soci».
«Per fare questo lavoro ci vuole passione, ti deve piacere tanto la casa, le cose belle, ma devi anche saper tenere i piedi per terra, acquistando oggetti con l’obiettivo di venderli. Ad ogni modo la storia mi ha dato pienamente ragione, perché sono sempre stata un riferimento per il Casentino per le marche e le esclusive che ho tenuto; i risultati li vedo ora con la riconoscenza dei clienti che non sono mai stati numeri, ma facevano parte dell’arte del regalo: ho fidelizzato dalle nonne alle mamme fino ai nipoti. Una signora mi ha perfino fatto un dono floreale con una bellissima dedica in cui mi ringraziava per averle “fatto conoscere la grande bellezza e a gioirne”. Le persone ora mi chiedono “e dopo dove si va?”. Quindi da un lato è un momento triste, ma dall’altro sto raccogliendo molte soddisfazioni».
Rosanna ci tiene a ringraziare tutte le persone che le hanno regalato sorrisi e stima: «Sapere che un regalo è piaciuto per me è motivo di orgoglio, il negozio non è solo un numero perché incassi, ma consiste soprattutto nella soddisfazione di mandar via pezzi da collezione che vengono apprezzati. Penso ancora a due bambini che tutte le volte che si facevano le vetrine erano incollati a guardarle e mi chiedevano di tenergli da parte un oggetto».
Negli anni ad aiutarla c’è stata la sorella Mariangela: «Era molto brava manualmente, veniva ad esporre la merce, è stata il mio braccio destro, ricordo che il mio babbo ci chiamava il braccio e la mente. Io ero più coraggiosa, ma lei mi teneva con i piedi per terra, alle fiere mi diceva “siamo a Bibbiena, ricordatelo!”. Sono stata la prima a fare l’azzardo di portare un murano autentico, le cose bisogna toccarle, vederle quando nascono e capirle. Poi ci sono state diverse ragazze, negli ultimi anni Alberta: una grande collaboratrice per le vendite».
Componente del direttivo della Confcommercio e da più di 25 anni presidente dell’Associazione per il Centro Storico, Rosanna ha contribuito a realizzare diverse iniziative, mantenendo un rapporto con i colleghi buono, chiaro e di stima reciproca. «Abbiamo puntato a far diventare il nostro centro storico il primo centro commerciale naturale all’aperto e per tanti anni Bibbiena è stato il centro specializzato per il commercio in Casentino. Inoltre per le feste con l’associazione siamo sempre riusciti a illuminare il paese, scegliendo le luminarie e dando un importante contributo, a cui si aggiunge quello del Comune. Ho conosciuto una Bibbiena piena di personaggi, le colonne forti purtroppo non ci sono più, però ci sono ragazzi giovani molto bravi, ricordo Gianfranco Monti, Antonella, Giovanna… Purtroppo da alcuni anni si va verso la decadenza, forse perché dopo il Covid molti si sono abituati a comprare online, ma quando ho visto chiudere un negozio è sempre stato molto triste per me. Ora sono tutti dispiaciuti, lo so anch’io che la chiusura del mio negozio sarà una perdita per Bibbiena, non lo dico per vanteria ma perché ne sono davvero consapevole. Comunque non ho motivo di rammaricarmi, mi dispiace soltanto lasciare il mio negozio».