Chiusi della Verna, prime querele per la vicenda Bancaetruria

 
Il Sindaco Tellini: “Comincia la fase due, cerchiamo di far recuperare ai cittadini i loro soldi”
 
Poche settimane fa era iniziato a Chiusi della Verna, una delle vere e proprie “capitali” della catastrofe bancaria, una azione di ascolto e tutela da parte del Comune, che in accordo con un legale aveva promosso un punto di ascolto gratuito per verificare se c’erano le condizioni per adire le vie legali contro la vecchia Bancaetruria.
Molta gente del paese si era fidata ed aveva sottoscritto titoli obbligazionari che poi hanno portato alla perdita – in certi casi – dei risparmi di una vita di lavoro.
Oggi da quell’azione partono le prime querele. Ce lo conferma l’avvocato Marco Manneschi, che dall’inizio di questo 2016 ogni sabato mattina si è recato a Chiusi della Verna in virtà di un accordo con l’Amministrazione Comunale che ha istituito una sorta di sportello, considerata lo straordinario coinvolgimento dei suoi concittadini. “Qui ho ascoltato tanta gente e le loro storie, storie di risparmi sudatissimi e di fiducia nella banca del territorio, storie spesso purtroppo finite male. Non sempre c’erano le condizioni per agire legalmente, ma in molti casi ho ritenuto che invece ciò fosse non solo possibile ma anche necessario. Lunedì consegnerò alla Procura un primo gruppo di querele, che verranno seguite anche da altre, ci affidiamo alla azione della Magistratura e confidiamo che, considerato come si sono svolte le vicende, si accerti la verità senza fare sconti a nessuno. I fatti sono gravissimi ed hanno minato la fiducia dei cittadini nel sistema bancario”. Il reato ipotizzato è quello di truffa, per aver indotto in qualche caso ignari risparmiatori ad acquistare le famose obbligazioni subordinate, presentate a parole come una forma di risparmio garantita.
“Non è più il momento dello sdegno e della protesta generica”, ha commentato Giampaolo Tellini, Sindaco di Chiusi della Verna, trovatosi circa un mese fa nel mezzo di una tempesta mediatica per l’alta percentuale di incidenza di casi eclatanti nel suo Comune. “Quello che possiamo fare ora è invece iniziare una fase due, cioè passare all’azione dopo aver ascoltato i cittadini e i loro singoli casi. L’obiettivo è fare tutto quello che possiamo per aiutare i cittadini a recuperare i loro soldi. Sappiamo che non sarà facile e che non dipenderà tutto da noi, ma abbiamo già deciso di non stare con le mani in mano e nemmeno di fermarsi alla protesta sterile anche se veemente e giustificata da quanto è successo”.
L’azione dunque va avanti, dopo lo stupore e la rabbia è ora il momento delle carte bollate.
 
Unione dei Comuni Montani del Casentino – Ufficio Stampa

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