La sostenibilità e i cambiamenti del contesto socio-economico chiedono di ripensare il modo di fare impresa, il ruolo delle aziende e le loro relazioni con gli stakeholder, mettendo al centro la capacità di creare benessere per l’intera società e generare ricadute positive sull’ambiente e sul territorio. È il “valore condiviso”, ciò che unisce l’aspetto economico di creazione di valore, con uno più ampio che riguarda la responsabilità e la sostenibilità. La capacità di offrire e distribuire ricchezza, benessere e occupazione. Con questa riflessione condividiamo totalmente il punto di vista di molti imprenditori casentinesi che abbiamo incontrato.
Tre punti, tra gli altri, di maggior condivisione:
il benessere e la qualità della vita dei dipendenti che gioverebbero di una migliore organizzazione dei trasporti urbani per rendere più sostenibile la pendolarità , meno traffico per strada e meno parcheggi che le imprese devono sempre ampliare.
Se le medio-grandi imprese hanno meno difficoltà, le piccole e micro imprese hanno lamentato molte complicazioni relativamente alla burocrazia comunale, le difficoltà degli uffici, tempi non certi e conseguentemente tutto un po’ troppo informale e impreciso.
Infine l’incuria dei centri urbani. Come dicevamo in premessa, un’impresa non è un’isola a sé stante ma porta valore sul territorio, anche in termini di visitatori. Non avere un centro urbano curato e con un minimo di decoro spinge molti imprenditori a trasferire l’ospitalità nei centri più accoglienti, proprio per offrire un’immagine del Casentino migliore. Non avere un centro a Bibbiena per convegnistica, iniziative, seminari e finanche co-working per attrarre nuove idee imprenditoriale è un grosso limite di sviluppo e di crescita.
Oltre le apparenze e le targhe consegnate compulsivamente, siamo convinti che investire nell’accoglienza, nell’attrattività del nostro territorio, fare comunità per migliorare la qualità della vita delle persone, rafforzare la base produttiva e incrementare le opportunità di lavoro nelle aree periferiche , come la nostra, sia una scelta politica non più rimandabile.