Lista di Comunità: crediamo nella piazza come valore simbolico per la comunità

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L’impegno nella salvaguardia, riqualificazione e valorizzazione del centro storico deve stare nella volontà di restituire ai cittadini i suoi luoghi fisici, piazze e strade, e i suoi luoghi metafisici, socializzazione, cultura e esperienza, aggiungendo bellezza alla bellezza.

C’è un visibile bisogno di questo impegno, mancato per anni e non vendibile con la sola installazione di qualche arredo in corten senza intervenire complessivamente né nelle sue criticità di manutenzione né tantomeno in quelle, quasi più importanti, di valorizzazione sociale.
La piazza è il cuore della città. Non un misero luogo di passaggio o di parcheggio, bensì luogo di incontri e di divertimento, del rituale e della festa, dello spettacolo e dei giochi. La piazza è anche luogo di discussione essendo il centro della vita politica e commerciale, sin dai tempi dell’agorà greca o del foro romano. È il luogo in cui grazie alla cultura e alla storia, è possibile osservare l’idea di sicurezza e felicità che una città deve saper offrire ai suoi abitanti.
Questo deve esserlo, inoltre, nel suo quotidiano e non come sporadica e occasionale vetrina, abbandonata fuori dai suoi giorni di festa, con il solo sforzo dei commercianti limitrofi a cercare faticosamente di darle un senso.
Fondamentale, per restituire le piazze alla Comunità è la cura dei luoghi, la pulizia e il decoro, l’arredo urbano accogliente e in armonia con l’ambiente e il patrimonio edilizio esistente e, soprattutto, pensato per le persone che abitano quello spazio.
Quelli che oggi sono vuoti da riempire domani saranno sperimentazioni nuove, negozi temporanei, spazi artistici, laboratori. Usi polifunzionali per ridare vivacità e presenza. Spazi per le persone, che hanno il diritto a vivere il proprio paese.
C’è un estremo bisogno di un’operazione culturale e politica, per far tornare i cittadini fieri del luogo in cui vivono e non legati a loro solo dalla memoria dei vecchi fasti mentre cercano di non inciampare tra buche e lastre sconnesse, osservando un non luogo, un contenitore senza contenuti.

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