foto di Elena Agnoletti
Arianna Lippi, 19enne appassionata di danza, darà il volto alla bella popolana
La rievocazione del Carnevale Storico di Bibbiena, che dal 2014 si fregia dell’ambita medaglia di riconoscimento da parte del Presidente della Repubblica, si svolge domenica 7 e martedì 9 febbraio.
Sarà Arianna Lippi, 19 anni compiuti lo scorso 26 dicembre, a vestire i panni della bella popolana Mea rapita dal figlio del Conte Tarlati. Dopo il diploma all’istituto “E. Fermi” di Bibbiena, indirizzo “geometri”, Arianna studia alla Facoltà di Urbanistica a Firenze. La sua più grande passione è la danza classica, iniziata quando aveva appena quattro anni, e che oggi la vede impegnata ad Arezzo ben cinque volte a settimana. Proprio unendosi al corpo di ballo, fin da piccola ha partecipato al Carnevale storico del suo paese, vestendo i panni di una “fondaccina” (ossia del rione popolano), pur essendo residente nel rione “piazzolino” (dei nobili). Arianna crede nell’importanza di questa antica manifestazione: “Tanti cittadini e le principali associazioni di Bibbiena lavorano per realizzare questo spettacolo medievale, creando un’atmosfera davvero affascinante. Si tratta di una tradizione che va mantenuta e che ha visto partecipare intere generazioni di famiglie, infatti anche mia mamma aveva indossato i panni della Mea”. Arianna è fidanzata, ma a calarsi nel ruolo del promesso sposo Cecco sarà il cugino Alessandro Borghi, di tre anni più grande. Diplomato al liceo scientifico di Poppi, Alessandro studia alla Facoltà di Scienze Agrarie. Pur abitando nel centro storico, vicino al rione del Fondaccio, anche per lui questa è la prima volta da protagonista. La domenica vedrà il centro storico animarsi fin dalle ore 10, con giochi medievali per i ragazzi delle scuole primarie e medie. Dalle ore 15 è invece prevista l’apertura di taverne e negozi, mostre di pittura, di foto, di sculture e di abiti sartoriali, con ingresso gratuito, a cura delle associazioni e dei gruppi storici di Bibbiena. Dalle ore 16.00 il corteggio storico sfila per le vie del paese, segue nella Chiesa di San Lorenzo la lettura del bando e la benedizione dei labari, poi la manifestazione entra nel vivo con tante esibizioni in programma. Tra tamburini, canti e balli, la festa andrà avanti fino a sera, poi seguirà una cena alla Bocciofila (per prenotarsi contattare il Presidente Daniele Senzi al 349.8665621). Se la domenica si terrà il rapimento di Mea da parte del nobile Marco Tarlati, il martedì sarà la volta della sua restituzione al popolo del “Fondaccio”. Il Carnevale non è però solo la storia di Mea, ma soprattutto la tradizione antica di bruciare il “bello pomo”. Infatti, l’ultimo giorno di Carnevale alle ore 17, da molte generazioni tutti i cittadini di Bibbiena si ritrovano in “piazzolina” per vedere come brucia l’albero di “ginepro”, simbolo di buono o cattivo auspicio per l’anno iniziato. L’origine di questa tradizione viene fissata tra il lontano 1337 ed il 1359. Martedì, oltre a negozi e taverne aperte, il pomeriggio sarà allietato dalla musica dei tamburini e della Filarmonica.