Naturalmente Pianoforte: archiviata un’edizione indimenticabile

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«Un’altra edizione è stata archiviata, andata, terminata… Ogni volta mi dico che non posso continuare così, che ho tirato fuori il massimo dalle persone che mi vogliono bene, che di più e meglio è impossibile…
Poi ripenso a cosa è stato “Prima”: la fatica, la paura, il caos, l’incoscienza, le notti insonni, la sensazione di solitudine, le mille riunioni fatte per permettere a questo festival di fare un passo avanti. Un sogno che ha preso forma, giorno dopo giorno. Il desiderio di farne un unicum nel panorama estivo italiano già pieno di festival bellissimi.
Riacciuffo i ricordi, perchè “Durante” quei giorni, il festival ci ha regalato la consapevolezza di aver generato un caos meraviglioso. Energia vitale. Tensioni e soddisfazioni. Tanti, tanti, tantissimi volontari, infaticabili, trascinati dallo stesso sogno. Centinaia di volti, stanchezza, condivisione.
Amicizia.
Lacrime.
E, “Dopo”, cosa resta? Gioia dentro gli occhi di chi ha lavorato. La sensazione di essere sulla strada giusta.
Orgoglio e soddisfazione. I conti da fare tornare. Le cose da migliorare.
La bellezza delle immagini.
I complimenti della gente.
I pianoforti colorati andati distrutti sotto la pioggia.
La paura per il futuro.
Appunti. Solo appunti su un’altra edizione del nostro bellissimo festival appena concluso…
Passato il turbinio di fatica, notti insonni, gioia, lacrime, bilanci, emozioni tutte da risistemare, sono sicuro che tutti quanti insieme ci rimetteremo di nuovo a pensare al prossimo anno.
Grazie a tutti per aver reso indimenticabile questa edizione di Naturalmente Pianoforte!» (Simone Maglioni, Presidente Associazione Pratoveteri Aps).


“Quella appena conclusa, è stata un’edizione varia ed eterogenea in cui non sono mancati stimoli e suggestioni. La varietà e l’eterogeneità delle proposte, nei linguaggi e nelle referenze di ispirazione intergenerazionale, ha permesso di raggiungere e incuriosire un pubblico ancora più ampio. Tra i risultati positivi di questa edizione di Naturalmente Pianoforte, c’è senz’altro quello di essere riuscita a contaminare, con la musica del pianoforte, non solo le altre arti, ma anche l’intera vallata del Casentino”. (Enzo Gentile, Direttore artistico).


“La prima impressione che ho avuto sfogliando le oltre 60 pagine del programma di Naturalmente Pianoforte non la rappresenta un aggettivo, ma una prospettiva: questo, mi sono detto, è il festival del futuro.
La parola futuro, spesso disertata per timore o sfiducia, non nega il presente, ma lo spinge in avanti, allargandolo. Così questo festival non è misurato sulle dimensioni e le capacità del Casentino di oggi, ma su quelle che emergeranno domani se la valle risponderà fino in fondo alla sua vocazione di valorizzare la sua natura, la sua arte, la sua storia, e di farlo coralmente.
Naturalmente Pianoforte, nella sua edizione 2024 è, innanzitutto, un ‘vero’ festival del Casentino: considera infatti la valle come un corpo unitario e la coinvolge e valorizza nel suo insieme, puntando sul fascino di tutti i centri storici e dei borghi, portando la manifestazione in ben 40 spazi diversi distribuiti in tutti i Comuni dell’area e nel Parco.
Il festival del futuro è, occorre sottolinearlo, un festival che si fida della gente del Casentino.
Sa che la valle non si muove con rapidità, ma con solidità: se una manifestazione cresce, la segue, se vede che produce cose buone, la asseconda. E anche questo apre prospettive: i trecento volontari, per la massima parte giovani, di Pratoveteri, cui si aggiungono quelli di tutte le associazioni del territorio che collaborano, sono l’avamposto di una valle che, pur restando fedele alle sue radici, vuol aprire le sue ali e protendersi, brillantemente, in avanti.
Ma la cosa più bella del festival del futuro è che non serve né sognarlo, né aspettarlo: è già qui.
Quel programma è stata la mappa che ci ha condotto al festival, ma anche quella che ci spinge in avanti, verso una valle che si fida della sua anima e le permette di esprimersi.
Una valle che guarda il suo orizzonte e lo anticipa, grazie ai tasti di cento pianoforti”. (Massimo Orlandi)


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