“Dal 3 marzo scorso, a seguito della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Toscana, sono stato riconosciuto il legittimo presidente dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino. Si conclude così una vicenda triste per le istituzioni casentinesi che ha visto gli altri sindaci dell’Unione violare norme essenziali dello Statuto per bloccare una volontà di risanamento “etico” e amministrativo dell’ente, ma soprattutto oggi tutti sanno che Agostini non era il persecutore ma il perseguitato, oggi tutti sanno la verità.
Nell’interesse dei cittadini, dei lavoratori e dei troppi disoccupati casentinesi, il presidente invita i sindaci e assessori dell’Unione a trarre le conseguenze politiche del loro agire e a collaborare per il bene comune, riflettendo sul significato che un’eventuale sfiducia acquisirebbe presso un’opinione pubblica ormai pienamente consapevole del “colpo di mano” realizzato contro Agostini il 31 luglio 2015 sotto la regia del segretario Paolo Grifagni. Quest’ultimo risponderà degli atti annullati dai giudici amministrativi e da lui certificati “regolari”, ma i sindaci devono rispondere a chi li ha eletti e non agli interessi di chi teme di perdere poteri che nulla hanno a che vedere con il dovere del dirigente di gestire la struttura pubblica a beneficio di tutti i cittadini.
E’ l’ora di rimboccarsi le maniche e di fare tutto ciò che è possibile per il nostro Casentino e per dare un futuro non solo ai bambini, ma anche a quei giovani senza prospettive e a chi è assediato da una parte dalla disoccupazione e dall’altra da una “riforma” che in un giorno ha spostato in avanti di sette anni l’età della pensione.
Diamoci da fare, non risolveremo tutti i problemi, ma per ogni posto di lavoro torna la serenità in una famiglia
Comunicato stampa