Stupisce che ai 7 Sindaci firmatari del documento che mette alla berlina il primo cittadino di Castel San Niccolò non sia venuto in mente qualche altro motivo che non fosse l’ATO delle acque per accusare di mancata partecipazione e scarso interessamento il reintegrato Presidente dell’Unione Paolo Agostini.
Si da il caso che un anno e mezzo fa , su questa materia, dopo anni di assordante silenzio dei Sindaci e della loro comprovata acquiescenza ai desiderata di chi, in quanto a servizi pubblici, persegue palesemente propositi di accentramento di potere con conseguente allontanamento dai cittadini del livello decisionale, sia stato proprio l’attuale Sindaco di Castel San Niccolò a prendere decisioni quali quella di mettere a disposizione del Comitato Acqua Pubblica una stanza del Comune per dare assistenza ai cittadini nelle controverse vicende che li oppongono allo strapotere del gestore del servizio idrico o, da Presidente dell’Unione, avviare criticamente l’esame di atti e comportamenti del gestore convocando riunioni e confronti per conoscere nel dettaglio l’entità e la qualità degli investimenti, stante l’elevato livello delle tariffe applicate, per chiedere il rispetto degli obblighi contrattuali con il pieno e gratuito ritorno ai comuni degli impianti a fine concessione, messo a rischio da un improvvido cambio del criterio di ammortamento approvato dai Sindaci nel 2013. Possiamo dare atto che Agostini partecipò all’assemblea AIT del 30 ottobre 2014 (eravamo presenti) e che intervenne con piglio risoluto per richiamare gli altri sindaci toscani al rispetto dei diritti e delle istanze dei cittadini, sollecitandoli ad agire in loro tutela diffidando degli stessi burocrati dell’AIT. Mai prima di allora si era visto il suo predecessore (il semprepresente Renzetti) accennare a qualcosa che avesse la parvenza di una qualche critica all’apparato. Non entriamo nel merito degli altri appunti mossi ad Agostini dai 7 Sindaci, ma non possiamo esimerci dal dire che sbagliano grossolanamente ad indicarlo come responsabile dei maggiori costi per l’acqua che devono sorbirsi i casentinesi perchè ogni aumento di prezzo e ogni modifica ai regolamenti di gestione sono stati decisi di volta in volta in una Conferenza Territoriale dove tutti i 36 Sindaci dell’ambito sono chiamati a partecipare e non il solo Agostini. Per esempio in quella tenuta ad Arezzo il 9 dicembre 2014 quando altri Sindaci (e non lui) chiesero di continuare la riunione a porte chiuse perchè non gradivano la presenza in sala di semplici cittadini. Oppure in quella del 28 ottobre scorso dove, per il Casentino, erano presenti il Sindaco di Bibbiena, quello di Castelfocognano e per l’appunto quello di Castel San Niccolò. I primi due se ne andarono a metà riunione lasciando (però senza dirglielo) che quest’ultimo si occupasse della tutela dei cittadini casentinesi, peraltro interessati come tutti gli altri dalla nuova stesura di Regolamento e Carta del Servizio in discussione che perpetrava storture ed iniquità già insite in quella esistente. Agostini nel suo accalorato intervento non mancò certo di richiamare tutti al dovere di ascoltare la voce dei cittadini spronando gli altri Sindaci a smetterla con la subalternità e la riverenza verso decisioni prese altrove a salvaguardia dell’apparato e dei carrozzoni che servono solo a garantire poltrone ai politici smessi . Quel giorno non furono prese decisioni e la Conferenza si chiuse con la riserva dei Sindaci di proporre osservazioni entro “un paio di settimane”. Siccome però, nonostante il timbro chiaro e forte usato da Agostini, non c ‘è sordo più sordo di chi non vuol sentire, le due paginate di osservazioni proposte ai Sindaci dal Comitato sono rimaste lettera morta. Risultato: il 14 dicembre 2015 in Assemblea generale AIT sono state approvate le Linee guida sui Regolamenti del servizio idrico così come erano state formulate dai tecnoburocrati dell’AIT , senza alcuna riduzione dei vantaggi per il gestore , con buona pace degli utenti, casentinesi e non.
E dov’erano questi 7 bravi Sindaci il 4 dicembre scorso, quando si tenne la Conferenza Territoriale dei Sindaci e venne da loro fatta propria quella porcheria di “nuova struttura tariffaria” predisposta dal direttorio AIT-Nuove Acque per cui quest’anno i cittadini sono chiamati a pagare bollette con un aumento medio medio del 17%? Chi di loro era presente a quella riunione, visto che non potevano non attendersi il forfait dello scompaginatore di Strada?
Gianfranco Morini – Comitato Acqua Pubblica Arezzo