Alternanza scuola-lavoro, un progetto al Pesciolino Rosso di Pratovecchio

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Il centro di terapia occupazionale “Pesciolino rosso” di Pratovecchio, gestito dall’Unione dei Comuni Montani del Casentino, ha ospitato di recente tre studentesse liceali per uno stage svolto nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro. “Con il Liceo di Scienze Umane di Poppi – dice Daniela Nocentini, responsabile del settore sociale presso l’Unione – ormai da alcuni anni si è strutturata la collaborazione per consentire agli studenti di effettuare il periodo di alternanza scuola-lavoro presso gli asili nido o le strutture socio-sanitarie gestite dall’Unione dei Comuni”. Gli insegnati del Liceo si occupano di norma dell’organizzazione dei percorsi, curando con il personale dei servizi sociali dell’Unione tutti gli aspetti organizzativi e tecnici per consentire che l’alternanza si svolga nel migliore dei modi. E i risultati arrivano sul campo: “In questo anno scolastico sono stati realizzati due turni, che hanno riguardato complessivamente diciannove alunni, ognuno dei quali ha trascorso 91 ore presso varie nostre strutture”. Proprio in questo periodo si è concluso il secondo turno, e le tre studentesse – Valentina, Emma e Chiara i loro nomi – che sono state presenti al centro diurno “Il pesciolino rosso” di Pratovecchio hanno voluto lasciare un ricordo dell’esperienza vissuta.
“Grazie alle persone che lavorano al Pesciolino Rosso e che ci hanno accolto con amore”, hanno scritto le giovani stagiste, che hanno potuto toccare con mano la realtà quotidiana di un centro che ospita una quindicina di ragazzi con vari tipi di disabilità. “Grazie a tutti loro, perché ci hanno insegnato tanto con la loro spontaneità. Con loro siamo cresciute e abbiamo imparato ad apprezzare le piccole cose. Anche se con voi abbiamo passato soltanto 8 giorni, ci siamo affezionate a tutti e ci mancherete tantissimo”.
“Quella dell’alternanza scuola-lavoro”, conclude Daniela Nocentini, “E’ un’esperienza formativa sempre positiva, che porta con sé un periodo di accrescimento non solo per gli alunni, ma per gli ospiti dei centri e per il personale che vi opera”. Spesso si critica l’eccessiva distanza del mondo dell’istruzione e della formazione dalla realtà lavorativa di ogni giorno, ma in questo caso sono proprio i ragazzi dei centri a ricondurre tutto a un diverso tipo di rapporto con il lavoro stesso, basato su contatto umano e comprensione reciproca.
Unione dei Comuni Montani del Casentino – Ufficio Stampa

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