Riceviamo e pubblichiamo l’intervista di Mariano Ventrella al nuovo capitano del Casentino calcio femminile, Paola Micallef:
Difensore centrale che fa del pressing, della velocità e del colpo di testa le armi migliori a disposizione, indossa con orgoglio e responsabilità la fascia di capitano del Casentino calcio femminile. Guida ed esempio per tutte le compagne di squadra, crede fortemente nella forza del gruppo, base di partenza per poter lavorare bene ed ottenere risultati. Paola Micallef, classe 1989, carica e determinata al punto giusto in vista della prossima stagione, si presenta ai propri tifosi.
Paola Micallef: “Per lavorare bene e ottenere risultati è importante che il gruppo sia unito e individui un obiettivo comune”
Ciao Paola. Descriveresti, al pubblico che ti sta seguendo, il tuo ruolo e le tue caratteristiche tecniche?
Sono un difensore centrale destro in una difesa a quattro. Sulle mie caratteristiche posso elencare la velocità, il pressing e il colpo di testa, che uso anche in fase d’attacco nelle punizioni e nei calci d’angolo.
Quali gli obiettivi a livello personale e di gruppo per la prossima stagione?
A livello personale punto molto sul migliorare la tecnica e la tattica ed è poi un lavoro che tentiamo di espandere a tutta la squadra. Abbiamo intenzione di impegnarci tanto e giocarci ogni partita al meglio cercando di essere competitive con tutte le realtà che incontreremo.
Essere capitano comporta per te più un orgoglio o una responsabilità?
Sono nata calcisticamente con questa squadra, quindi sicuramente è un motivo d’orgoglio. Ovviamente quando si ricopre un ruolo del genere ci deve essere sempre molta attenzione nei confronti del gruppo e delle difficoltà che, singolarmente, ogni mia compagna può incontrare durante l’anno. Cerco di essere un buon esempio e di parlare con i fatti. Nel femminile, forse più che nel maschile, per lavorare bene e ottenere risultati è importante che il gruppo sia unito e individui un obiettivo comune. Mi impegno per far sì che ci sia dialogo costante tra tutte e sono comunque fortunata perché c’è stata sempre molta complicità.
Come è nata la tua passione per il calcio?
Penso di esserci nata con questa passione. Fin da piccola ho sempre preferito giocare al campetto con i miei amici. Crescendo purtroppo la zona in cui vivo non mi ha permesso di dedicarmi alla mia passione ed è proprio per questo che 8 anni fa, con un gruppo di amiche, abbiamo deciso di crearci la nostra realtà da sole.
Infine, ci potresti descrivere la tua giornata tipo? Oltre a giocare a calcio, come altro impieghi la tua giornata?
Fino a poco tempo fa lavoravo e studiavo all’università. Adesso sto terminando gli studi e tra poco inizierò lo stage in azienda.
(Mariano Ventrella)