L’arte contemporanea per i diritti umani: continuano le iniziative di “Stand Up For Africa”

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(Immagine di repertorio)

Il 23 settembre, negli spazi di HYmmo Art Lab a Pratovecchio-Stia (AR) si inaugura la mostra con le opere e la documentazione del progetto Le Verità Nascoste. What Lies Beneath? – Stand Up For Africa 2017, a cura di Serena Becagli e Rita Duina, sotto la direzione artistica di Paolo Fabiani. I protagonisti di questa edizione sono Giuseppe Di Carlo, Guerrilla Spam, Alice Ferretti / Leonardo Moretti e Gianluca Tramonti, tutti artisti under 35 toscani o che lavorano in Toscana, che sono stati chiamati a operare sul territorio casentinese con il preciso scopo di coinvolgere le comunità di rifugiati ospiti di alcune strutture di accoglienza situate nelle località di Badia Prataglia, Faltona, Montemignaio e Stia, oltre al coinvolgimento di alcune famiglie ospitate nel comune di Montevarchi (AR). Il linguaggio dell’arte contemporanea diventa pretesto per innescare relazioni, riscoprire luoghi e tradizioni, ma anche dischiudere i tesori che ogni singolo individuo porta con sé. Stand Up for Africa, alla sua seconda edizione, nasce da un’idea dell’artista Paolo Fabiani e di Rossella Del Sere, direttori artistici dello spazio HYmmo Art Lab e animatori di diversi progetti di arte contemporanea che in questi anni hanno preso vita in alcuni spazi del territorio casentinese. Gli artisti, ognuno con i propri strumenti e le proprie specifiche attitudini, sono stati invitati a sviluppare dei laboratori al fine non solo di produrre un’opera con le persone del posto ma, soprattutto, con lo scopo di mettere in ponte nuove relazioni tra abitanti vecchi e nuovi, autoctoni e immigrati. Relazioni che non sono solo il mezzo attraverso cui creare, ma il fine stesso del lavoro che porterà alla produzione anche di significati condivisi e di spazi di vita e coabitazione. Un lavoro sul territorio e sulle sue realtà, sulle sue potenzialità, più o meno nascoste, e sull’energia che nasce dall’incontro con l’altro. A Giuseppe Di Carlo (nato a Lanciano nel 1983, vive e lavora a Firenze) è stato chiesto di intervenire sul territorio di Badia Prataglia, nel comune di Poppi (AR). L’artista, prendendo ispirazione dalla tradizionale suddivisione del paese in Castelletti, piccoli rioni costituiti da agglomerati di case, fa affidamento alla sua attitudine grafica proponendo un’elaborazione dell’iconografia dei Castelletti esistenti. Per Di Carlo la pensione Bella Vista, che ospita i richiedenti asilo, è potenzialmente un nuovo Castelletto, da inserire a pieno titolo nell’elenco di quelli ufficiali. Anche il Castelletto Bella Vista necessita quindi di un suo logo, da creare insieme ai partecipanti ai laboratori e da dipingere con loro su una grande tela. Di Carlo digitalizzerà questo disegno per riproporlo in versione stampata su uno stendardo da collocare all’esterno della pensione. Durante l’inaugurazione della mostra verranno poi realizzate una serie limitata di stampe attraverso un telaio serigrafico. Il duo composto da Alice Ferretti (Pisa, 1991) e Leonardo Moretti (Prato, 1991), entrambi studenti dell’Accademia di Firenze, lavora invece sul territorio di Faltona nel comune di Talla (AR). Durante il sopralluogo e l’incontro con gli ospiti della struttura della frazione casentinese, è emerso che uno dei luoghi preferiti dai ragazzi della comunità è il campetto da calcio, situato nella parte alta del paese. Gli artisti hanno pensato a un lavoro che sia prima di tutto occasione d’incontro, e si sono resi promotori di una vera partita di calcio che coinvolga i rifugiati e gli abitanti di Faltona. Un’altra parte dell’intervento consiste nell’individuare tra le persone del posto e il gruppo di migranti alcuni disposti a disegnare “en plain air” in alcuni punti del paese particolarmente evocativi per i partecipanti. La restituzione di questa indagine è un’unica installazione che ricostruisce una sorta di mappatura di storie e ricordi del paese, accompagnata dal video di documentazione della partita. A Gianluca Tramonti (nato a Livorno nel 1992, diplomato all’Accademia di Firenze) è stato assegnato il comune di Montemignaio. Qui l’artista livornese, già tra i partecipanti di Stand Up for Africa 2016, ha individuato nell’antica Cisterna di Montemignaio un elemento su cui lavorare. La Cisterna, di origine medievale e collocata vicino al Castello dei Conti Guidi, presenta al suo interno alcune tracce e scritte, alcune risalenti al XVII secolo e altre sicuramente testimonianza dell’utilizzo di questo spazio come rifugio durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. L’artista ispeziona e recupera queste tracce, insieme ai partecipanti al workshop, restituendo, ricomponendo e rielaborando su carta e su velina questi elementi. In una fase successiva del laboratorio Tramonti porta all’interno del progetto una parte della sua ricerca personale dal titolo “primitivismo-contemporaneo”; una serie di forme in carta stagnola applicate temporaneamente ai muri delle città, che in questo caso si ispirano a elementi del paese ospitante e a forme di origine africana. Il collettivo senese Guerrilla Spam, noto per interventi sui muri di varie città, è invece invitato a lavorare sul territorio di Stia-Pratovecchio. Tra le storie più affascinanti di questo contesto c’è sicuramente il ritrovamento di centinaia di statuette etrusche (probabilmente gettate nel lago come rito propiziatorio) in una località vicino alla sorgente dell’Arno, il cosiddetto Lago degli Idoli, uno dei più importanti siti archeologici casentinesi. Guerrilla Spam, spesso impegnati anche nella didattica e interessati alla rappresentazione di miti e leggende, hanno pensato di coinvolgere i partecipanti al workshop attingendo ai miti legati al Lago degli Idoli ma anche alle statuette e alle maschere provenienti dalla cultura africana, al fine di creare nuovi idoli con connotati misti. I disegni nati dalla ricerca e dalla commistione di spunti e forme diventano i protagonisti sia di un intervento pubblico murale che di un workshop in cui si produrranno nuove statuette in argilla di idoli etrusco-africani. Un corpus di opere diviso dunque in due parti: una più intima e privata che rimarrà ai partecipanti (le statuette), una collettiva e pubblica che rimarrà alla città tutta (il dipinto murale). Gli artisti non creano un’opera chiusa e conclusa ma aperta, in continua evoluzione e possibilità di crescita ed espansione, trasmigrando da un paese all’altro del Casentino in una precarietà di confini che si contaminano, di storie antiche e nuove che si toccano, di leggende e idoli che si assomigliano o che sono curiosi di incontrarsi. L’edizione Stand Up for Africa 2017, grazie al sostegno della Fondazione Giovanni Paolo II, esce dai confini del Casentino per conoscere alcune famiglie di richiedenti asilo ospitate nel comune di Montevarchi (AR). Le famiglie saranno protagoniste del laboratorio condotto da Paolo Fabiani che proporrà un’elaborazione di maschere africane da realizzare attraverso calchi in gesso. Il progetto Le Verità Nascoste. What Lies Beneath? per Stand Up For Africa 2017 è promosso dall’ Unione dei Comuni Montani del Casentino e dall’Ecomuseo del Casentino e fa parte delle iniziative sostenute da Toscanaincontemporanea 2017 di Regione Toscana. Il progetto è reso possibile grazie al contributo di: Comune di Pratovecchio-Stia, Fondazione Giovanni Paolo II e Borri S.p.A. Con il patrocinio di: Comune di Poppi; Comune di Talla; Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi; Fondazione “Luigi e Simonetta Lombard”; Museo Arte della Lana – Stia, Associazione Pratoveteri. Grazie alla preziosa collaborazione di: Consolato Repubblica del Senegal a Firenze; Consolato del Camerun in Toscana; Associazione CASENTINO SENZA FRONTIERE; Il Canto del Fuoco; Arci Nuova Associazione Arezzo; Associazione Hope onlus; Associazione Turistica Pro Loco – Badia Prataglia; Società Cooperativa Oros a.r.l. – Badia Prataglia; Associazione Pro Loco – Faltona; Associazione I Continenti Insieme – Faltona; Istituto Comprensivo – Poppi; Istituto Comprensivo Alto Casentino – Pratovecchio Stia; Istituto Comprensivo G. Garibaldi – Capolona; Istituto Comprensivo G. Monaco – Rassina; Casa Betsheda – Montevarchi.

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