È in programma venerdì 3 settembre (ore 17.30), presso il Castello di Porciano la presentazione del libro di Stefano Pasquini “Arezzo e gli aretini nella Divina Commedia” (Mauro Pagliai editore), organizzata dal Comune di Pratovecchio Stia e dalla libreria La Feltrinelli Point di Arezzo nell’ambito del Dante Festival 700.
Introdotto da Riccardo Nencini, il saggio analizza un tema finora poco indagato dagli studiosi, quello del rapporto tra la Divina Commedia e la provincia di Arezzo. Passando in rassegna i personaggi presenti nel poema, l’autore ricostruisce le vicende che li videro protagonisti: dagli episodi che portarono alle condanne al rogo di Griffolino e Maestro Adamo, incontrati da Dante nell’Inferno, alle imprese di Buonconte di Montefeltro, fra le quali principalmente la celebre battaglia di Campaldino (1289), la cui storia è illustrata in modo particolareggiato, alla poesia di Guittone d’Arezzo, la cui figura viene approfondita dal punto di vista biografico e letterario. Dalle pagine del volume emerge la relazione che Dante ebbe con la città in cui trascorse periodi del suo esilio, oltre ad un’originale rilettura delle personalità aretine alla luce della teoria del “realismo figurale” di Erich Auerbach, basato sui concetti di figura e compimento.
STEFANO PASQUINI
Stefano Pasquini esercita ad Arezzo la professione di avvocato, esperto in diritto amministrativo, ma svolge da più di dieci anni un’intensa attività letteraria. Nel 2019 si è anche laureato in Scienze Umanistiche all’Università di Urbino. Ha tenuto varie conferenze di argomento letterario per l’Accademia Petrarca di Arezzo. Nel 2011 ha pubblicato con Mauro Pagliai Editore il saggio “Indagine sul Processo di Kafka: La separazione e la colpa”, a cui sono seguiti i romanzi “Fenomenologia del tradimento” (Pagliai, 2015), “Giorno e notte” (Zerounoundici, 2018) e il saggio “Arezzo e gli aretini nella Divina Commedia (Pagliai, 2020).