A Soci una serata di beneficenza per parlare di diversità

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INCONTRO SULLA DIVERSITA’ INTELLETTUALE CON VITTORIO SINDONI

Raccolti mille euro per il Centro Diurno “L’isola che non c’è”

Nella serata sulla disabilità mentale promossa dal Comune di Bibbiena, dal Centro Creativo Casentino e dal Rotary Club lo scorso venerdì 25 Ottobre presso il Cinema Italia a Soci, sono stati raccolti ben 1000 euro che andranno a sostenere i progetti di integrazione del centro diurno del Comune di Bibbiena, gestito dalla Cooperativa Koinè e diretto dalla dottoressa Elisabetta Pesci “L’Isola che non c’è”.

Soci (AR) – Un risultato importante di cui oggi dimostrano soddisfazione sia la Presidentessa del Centro Creativo Casentino Annalisa Baracchi, che grazie ad un bando della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze ha reso possibile la serata, dalla presidentessa del Rotary Club Daniela Mazzetti e dallo stesso Sindaco di Bibbiena Filippo Vagnoli che commenta: “Una bellissima serata, un momento di profonda riflessione che poi ha portato anche a questo risultato che comunque rimane significativo perché denota sensibilità nelle persone. Come ho detto anche sul palco del Cinema Italia, la politica deve assolutamente rimettere al centro del dibattito la questione sulla disabilità intellettiva. Ci sono, cioè, ancora troppe lacune, e soprattutto famiglie e comuni lasciati soli. I centri diurni, che rappresentano un sollievo importante per le famiglie e soprattutto un momento di crescita significativa per questi ragazzi, devono essere inseriti, come accade per le rsu, all’intero del sistema sanitario territoriale. Lasciarli in capo ai comuni sta diventando un rischio enorme che nel futuro avrà, temo, risvolti spiacevoli. I comuni hanno sempre meno risorse e rischiano di non farcela da soli. Prova ne è il fatto che non tutti comuni possono avere un centro diurno. I comuni come possono farcela a mantenere queste strutture da soli? Un interrogativo che va posto con forza e che la politica regionale deve rimettere ai primi posti della sua agenda di inteventi. Stessa cosa dicasi per il Dopo di Noi. La legge è recente, ci sono strutture ma rimane lo stesso interrogativo sul sostentamento futuro. Credo che tutto questo non sia un argomento che possa essere rimandato oltre”.

Venerdì sera il Cinema di Soci si è riempito come nelle grandi occasioni. Il tema della serata, ovvero la malattia intellettiva, è stato affrontato partendo dalla visione di un film uscito nel 2016 dal titolo “Abbraccialo per me”. A Soci in via del tutto eccezionale era presente il regista di questa importante pellicola italiana, Vittorio Sindoni, ma anche gli attori principali Moisè Curia e Giulia Bettini che interpretavano rispettivamente il protagonista Ciccio, affetto da un disturbo dissociativo e la sorella Tania, colei che, al di là della madre (Stefania Rocca), iperprotettiva e inconsapevole, riesce tra mille difficoltà a donare al fratello una vita nuova.

La visione del film è stata l’occasione per parlare e confrontarsi su un tema tanto delicato, quanto scomodo come è quello della disabilità mentale, sepolto sotto indifferenza e intolleranza. Il regista Vittorio Sindoni, che ha chiuso con questa pellicola la sua attività sia cinematografica che televisiva, ha parlato della sua personale esperienza familiare e dell’esperienza di tanti genitori che ha incontrato in questi tre anni. “Abbraccialo per me” è diventato anche una pagina facebook e una sorta di progetto che raccogli tante persone che hanno il bisogno di condividere esperienze e punti di vista.

Non è un caso che Sindoni abbia definito “Abbraccialo per me” una pellicola “testamentaria”, lasciando alla stessa l’ultima parola su una carriera vastissima sia per il cinema che per la tv che lo ha visto dirigere anche Sophia Loren.

L’Isola che non c’è, è un servizio che opera nel territorio del comune di Bibbiena ed ha come obiettivo principale quello di creare e sviluppare percorsi di integrazione dei singoli ospiti nella comunità. Lavorare sulla diversità e sull’uguaglianza è quindi un modo per raccontare e riflettere su come si possano coniugare spinte tanto opposte e tanto necessarie alla vita.

Comunicato stampa

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