I casentinesi sono da sempre persone generose e volenterose che quando c’è da dare una mano, quando c’è da rimboccarsi le maniche non si tirano certo indietro. Non ha fatto eccezione, purtroppo, questa nuova triste occasione: fare qualcosa per l’Emilia Romagna così duramente colpita dalla recente alluvione. Sono state molte le persone e le associazioni casentinesi che si sono date da fare in questo senso, noi vogliamo raccontare una storia in particolare per ringraziare tutti. Abbiamo scelto questa iniziativa perché esemplificativa di come da poco e da un piccolo gesto, possa nascere tanto. Tutto infatti è nato da un post su Facebook fatto da Riccardo Conti che avrebbe messo a disposizione il suo Berlingo per portare un po’ di aiuti concreti ai romagnoli. Da quel post, in poco tempo, si sono mosse così tante persone desiderose di dare una mano che, da subito, il piccolo Berlingo di Riccardo non è stato più sufficiente. I beni di prima necessità arrivati nel magazzino di Ponte a Poppi messo a disposizione sono stati così tanti che si è reso necessario trovare immediatamente altri mezzi. Fortunatamente la generosità casentinese ha dato ulteriore prova di sé e, subito, sono stati reperiti tre pulmini generosamente concessi dall’Hotel Giardino di Bibbiena dall’Autonoleggio di Aurelio Chianucci e dalla Falegnameria di Claudio Rossi, che Riccardo ci tiene a ringraziare per la disponibilità immediata che hanno dimostrato. E così la piccola brigata casentinese composta da Fidalma Corazzesi, Stefania Corazzesi, Valerio Lunghi, Silvano Ferri, Claudio Rossi e lo stesso Riccardo è partita alla volta del Centro Smistamento di Cesena carica di beni necessari alla popolazione. Riccardo ci ha raccontato che, tutto sommato, nel cesenate hanno trovato una situazione migliore di come pensavano. I romagnoli, con la forza di volontà che li contraddistingue, si sono dati subito da fare sistemando in breve tempo il loro territorio anche se, ovviamente, c’è ancora molto da fare. Diversa e molto peggiore è, invece, la situazione del faentino dove ci sono ancora aziende sott’acqua, case allagate dall’acqua e dal fango e interi paesi ancora isolati. Ma ciò che ha colpito maggiormente la spedizione casentinese è stata la capacità dei romagnoli di riprendersi dopo una simile tragedia. “I romagnoli hanno una marcia in più – ci ha detto Riccardo – abbiamo visto lavorare, sporche e infangate, persone di 70 anni e giovani di 15. Tutti con uno spirito positivo e una voglia di tornare alla normalità, per quanto possibile, che ci ha veramente colpito”. Per questo siamo sicuri che, nonostante le difficoltà e nonostante la tragedia immane che li ha colpiti, i romagnoli sapranno riprendersi. Forse ci vorrà un po’ di tempo, forse passeranno mesi, ma siamo sicuri che quella terra tornerà più bella e più forte di prima. Nella speranza, però, che anche chi amministra il territorio, chi se ne deve prendere cura, faccia la sua parte e cominci, davvero, a fare opere strutturali di prevenzione affinché certe tragedie non si ripetano.