Presentazione della nuova serie della “Rivista storica del socialismo” ad Arezzo
Ritrovare il socialismo. Ripensarlo alla luce dei recenti sviluppi. Considerarlo come un filtro di lettura della società, mai statico e determinato, ma sempre in evoluzione. Questi i propositi della Rivista storica del Socialismo che, dopo 49 anni di inattività, riprende le sue pubblicazioni per la Biblion edizioni di Milano, sotto la direzione del Professor Paolo Bagnoli dell’Università degli studi di Siena.
Una nuova serie, con cadenza semestrale, che sarà presentata ad Arezzo mercoledì 8 marzo alle ore 17 presso la sala conferenze dell’Archivio di Stato in via del Commissario. All’evento interverranno lo stesso direttore della rivista, Paolo Bagnoli; Il Professor Ivo Biagianti (anch’egli docente presso l’Università di Siena) in qualità di componente del comitato scientifico del periodico e il Professor Giovanni Galli che, insieme al moderatore dell’incontro, il Dottor Alessandro Garofoli, fanno parte del Comitato Aretino per la valorizzazione del Risorgimento.
Durante l’evento, che prenderà avvio con i saluti al pubblico del direttore dell’Archivio di Stato aretino Claudio Saviotti, saranno esposte le linee editoriali e le motivazione che hanno spinto il comitato scientifico e redazionale a riprendere la divulgazione dello stampato. Sarà presentata dunque la prima pubblicazione del 2016 che esordisce con la nota dell’editore Aulo Chiesa, con la lettera del direttore e già ricca di numerosi contributi di studiosi e professori. Da Giolitti a Bobbio, passando per Aldo Capitini e l’anarchismo in Cina, gli argomenti trattati (e trattabili) sono tanti. In continuità, come spiega Bagnoli nella premessa, con la serie passata, “non tratteremo solo di storia del socialismo. Ci proponiamo infatti di affrontare il tema nei suoi vari aspetti – storici, dottrinari, economici e sociali – cercando, anche, di indicare particolare attenzione alla ripresa di queste tematiche a livello europeo ed extra-europeo”. Dunque un nuovo dibattito di carattere storico e sociale che mette in primo piano i contenuti ideologici del socialismo così come erano e così come vogliono e possono essere riproposti. Proprio perché, come riporta Bagnoli e come esordirono nella prima edizione del 1958 i precursori del periodico, “nulla, insomma, sarà estraneo alla tematica della rivista che appartenga al mondo contemporaneo, del quale il socialismo è parte integrante e vitale”.
La cittadinanza tutta è invitata a partecipare.