Aree Interne, proposta di legge del Pd in Regione per estendere agevolazioni contributive per l’occupazione

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Estendere anche ai comuni ricompresi nella mappatura aree interne le agevolazioni contributive per l’occupazione attualmente previste dall’articolo 27 del decreto legge 14 agosto 2020, n. 104, cioè per i soli territori “svantaggiati” del Sud Italia.

Questo, in sintesi, l’obiettivo di una proposta di legge al Parlamento avanzata dal gruppo Pd in Consiglio regionale e presentata oggi in una conferenza stampa dal capogruppo, Vincenzo Ceccarelli, e dal presidente della commissione Aree interne, Marco Niccolai.

«Si tratta di una proposta di legge molto semplice – ha spiegato Ceccarelli – Un solo articolo che, se recepito dal Parlamento, andrebbe a modificare la legge di bilancio dello Stato, stabilendo che le decontribuzioni sui rapporti di lavoro, attualmente in vigore per i comuni del Sud, venga estesa dal 2024 anche alle aree interne. In sostanza, un esonero del versamento dei contributi pari al 30%. Una misura che sta avendo ottimi risultati e che potrebbe dare uno slancio occupazionale nei territori interni, che oggi rappresentano in Toscana un terzo della popolazione e dove il tessuto economico ha bisogno di essere sostenuto, anche attraverso agevolazioni fiscali. Questa proposta, insieme ad altre, è stata anche al centro di una delle Agorà nazionali del Partito Democratico, che abbiamo promosso dalla Toscana e svolto qualche settimana fa con la partecipazione del segretario nazionale Enrico Letta. C’è grande interesse per queste tematiche e la nostra Regione sta dimostrando di essere punto di riferimento per tanti».

«L’Inps, nell’ultimo report sulle agevolazioni contributive, – ha aggiunto Niccolai – ha messo in evidenza come la misura per i comuni svantaggiati del Sud stia riscuotendo un grande successo in termini di nuovi rapporti di lavoro. Nei primi sei mesi del 2021, per quanto riguarda le assunzioni e le trasformazioni contrattuali si parla di un aumento del 221,5% rispetto al semestre dell’anno prima. Un mese fa, su proposta della commissione che presiedo, il Consiglio regionale ha approvato una risoluzione che puntava proprio sulla necessità di introdurre una fiscalità di vantaggio per le aree interne. Il modo migliore per contrastare lo spopolamento  di queste aree è creare lavoro e la fiscalità di vantaggio può essere dunque un volano utile per raggiunger questo obiettivo. Un’attività economica situata in un paese di montagna paga le stesse imposte di una che si trova nel centro città ma è chiaro a tutti che essa presenta uno svantaggio competitivo. Ecco perché crediamo che si debba passare dalle parole ai fatti, approvando una norma nazionale che provi a rendere più competitivi i territori delle aree interne e quindi a farne crescere l’occupazione rendendole più attrattive per viverci e lavorarci. Dalla Toscana parte una battaglia politica ritenendo fondamentale che creare lavoro sia il primo antidoto allo spopolamento di queste aree. Ci auguriamo che tutte le altre Regioni del Centro-Nord facciano questa battaglia: il Comune con il reddito procapite più basso d’Italia è sulla montagna piemontese. Un dato che dice che la disuguaglianza territoriale è uno dei problemi più seri del nostro Paese e non si legge più solo nel confronto tra Sud e Nord».

C. stampa

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