“Abbiamo dichiarato fin da subito piena fiducia nell’operato del Sindaco Vagnoli, mettendoci a disposizione, per quanto possibile, per aiutare l’amministrazione comunale in questo delicatissimo periodo.
Sinora siamo stati in religioso silenzio; oggi è doveroso dire qualcosa.
L’emergenza è come il pesce: dopo un po’ puzza e dopo una legittima fase iniziale, non può diventare un “luogo” dove si può sostare a lungo.
È una questione di organizzazione. C’è bisogno di una nuova normalità e occorre farsi le domande giuste, trovare le risposte e organizzare un minimo di futuro.
Nel quadro unitario di regole che può e deve dare il Governo o la Regione, bisogna prepararsi e organizzarsi ad una nuova normalità.
Ultimamente vediamo il Sindaco molto attivo nel preoccuparsi delle altrui competenze, per criticare, suggerire e lamentarsi di provvedimenti regionali, statali, di competenza della ASL, ecc., a dire chi fa bene e chi male, a valutare gli altri con il ditino alzato.
Ma cosa fa il Sindaco per quanto di propria competenza?
Ci piacerebbe ci dicesse qualcosa anche per il futuro di Bibbiena.
Partendo proprio dalle nostre scuole, già definite da Vagnoli “un modello di edilizia scolastica”.
Si é pensato alla riapertura di settembre?
Si é valutato il fatto che nelle aule, già adesso insufficienti, sarà impossibile svolgere le lezioni garantendo il necessario distanziamento?
Si é valutata la mancanza di spazi esterni che, oggi più che mai, penalizza i nostri ragazzi?
Ha qualche idea per i nostri bambini che nessuno, nemmeno ai livelli più alti, prendono in considerazione?
Oltre al bollettino serale di lettura dei dati forniti dalla ASL, oltre alle ordinanze sugli orti, oltre alle mascherine, insomma oltre al lavoro che stanno facendo più o meno tutti i sindaci in questo periodo, cosa sta facendo per Bibbiena e per la sua ripartenza?
Capiamo che il tempo è sospeso; ma è innaturale e ancor più deprimente il vuoto e il silenzio in un ambiente lasciato all’abbandono totale. Almeno una cura e una organizzazione degli spazi pubblici, approfittando delle assenze imposte, deve essere fatta (e francamente la questione poteva già essere stata affrontata).
Proprio per porre queste e altre domande sul nostro prossimo futuro BENE COMUNE, congiuntamente all’altra minoranza consiliare, ha richiesto ufficialmente un Consiglio Comunale per trattare la gestione dell’emergenza epidemiologica e le misure con cui ripartire.”
Gruppo Consiliare BENE COMUNE