Berrettini, Sinner, Sonego, Fognini: palmares dei ragazzi d’oro del tennis

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Foto di hansmarkutt da Pixabay

La nuova generazione di tennisti italiani promette bene. Anche a livello dilettantistico il movimento sta crescendo, in particolar modo Casentino, in provincia di Arezzo, è un centro in cui i giovani hanno la possibilità di crescere in assoluta tranquillità. Dopo un lungo periodo di vuoto o semi-vuoto, il Bel Paese ha riscoperto dei talenti che stanno scalando le classifiche mondiali e che stanno aggiungendo trofei alla bacheca azzurra. Con il torneo vinto ad Anversa alla fine del 2021, infatti, Jannik Sinner ha portato alla nostra penisola il 75esimo titolo dell’Era Open. A soli 20 anni, inoltre, si è guadagnato la quarta posizione nella classifica degli azzurri più vincenti della storia. Tra i giocatori italiani ancora in attività, il più titolato è Fabio Fognini, che nella classifica all-time è alle spalle solamente di Adriano Panatta, che conta un titolo in più.

Il ligure, nel corso della sua carriera, prima del calo dell’ultimo periodo, ha conquistato sette ATP 250, un ATP 500 e il Masters 1000 di Montecarlo. Quest’ultimo, neanche a dirlo, corrisponde al trofeo più prestigioso vinto fino ad oggi, che gli permise nel 2019 di entrare nella top 10 del ranking mondiale. Nel Principato, Fognini riuscì ad eliminare in tre set Andrej Rublev al primo turno, ribaltando il 4-6 iniziale. Il ritiro di Gilles Simon lo fece volare direttamente agli ottavi di finale, dove superò in soli due set (7-6 e 6-1) Alexander Zverev, che in quel periodo era il numero 3 del mondo. Sconfitto Borna Coric ai quarti di finale, la grande impresa arrivò in semifinale contro Rafael Nadal, reduce da 11 vittorie di quel Masters e da 18 successi consecutivi nella manifestazione, uscito sconfitto con un 6-4 e un 6-2.

In finale, nonostante un infortunio subìto nelle fasi finali dell’incontro, Fognini ebbe la meglio su Dusan Lajovic con il punteggio di 6-3, 6-4. Di Matteo Berrettini, vincitore di 5 titoli fino a questo momento, ricordiamo, contro ogni pronostico e contro le quote sulle partite di tennis, soprattutto lo strepitoso cammino effettuato lo scorso anno a Wimbledon, terminato con la sconfitta in finale contro un fenomenale Novak Djokovic, che non ha comunque esitato nel fare i complimenti al suo ostico avversario. Il classe 1996, con un futuro assicurato, testimoniato anche dalla sua presenza nella top 10 del ranking mondiale, ha trionfato a Gstaad, Budapest, Stoccarda, a Belgrado e al Queen’s. L’ultimo che abbiamo menzionato è sicuramente il suo successo più importante, considerando il fatto che si tratta dell’unico ATP 500.

Lo abbiamo citato all’inizio e lo rifacciamo adesso, perché quando parliamo di Jannik Sinner stiamo parlando, molto probabilmente, del tennista italiano più promettente in circolazione. Il talento è fuori discussione, così come le sue potenzialità e i grandissimi margini di miglioramento, che potrebbero portarlo a diventare in maniera costante uno dei tennisti più forti al mondo. In un anno, tra la fine del 2020 e la fine del 2021, Sinner ha conquistato i primi cinque successi in carriera. Il primo trionfo è stato registrato a Sofia, poi a Melbourne (ATP 250), Washington (ATP 500), ancora Sofia e infine ad Anversa. Grazie alla vittoria maturata in Belgio, il classe 2001 è diventato il primo azzurro nella storia ad aver vinto nel giro di un solo anno solare ben quattro titoli. Se contassimo anche le Next Gen ATP Finals del 2019, tra l’altro, i titoli vinti nel complesso sarebbero addirittura sei. Fermo a 2 trionfi, invece, Lorenzo Sonego, che dopo l’ATP 250 di Antalya vinto nel 2019 è tornato a sollevare una coppa l’anno scorso in occasione dell’ATP 250 di Cagliari, dove si è imposto in una finale durissima contro Laslo Djere.

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