Bibbiena, continua la protesta per la chiusura del “punto nascita”

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L'ospedale del Casentino

Da oggi sono pienamente operativi i patti territoriali del disonore.
Un complesso sistema di riordino della sanità, dove a farne le spese è stato il nostro punto nascita.
Ogni pezzo compone un puzzle più ampio che mira allo spoglio del Servizio Sanitario Nazionale, pubblico, pagato da tutti i cittadini, quello garantito dalla Costituzione.
Gli autori di questo disegno sappiamo bene chi sono, che partito hanno e da quali interessi sono mossi.
Come difendersi da tutto questo?
Primo, non voltarsi dall’altra parte. Il punto nascita è nulla in confronto a quello che da qui ai prossimi anni succederà alla sanità non solo Toscana.
Secondo. I Consiglieri Comunali di minoranza hanno promesso di dare battaglia su questi temi e non si tireranno indietro. Saranno promosse tutte quelle iniziative utili a salvaguardare i diritti calpestati, di questo sarà data quanto prima informazione, ma NON SI DIMENTICHI CHI, QUEI DIRITTI LI HA CALPESTATI, ossia quei SINDACI dalla firma facile (unico o forse il secondo caso in Italia che ha visto un nutrito gruppo di sindaci d’accordo alla chiusura di un Punto Nascita).
Terzo. Il Distretto socio sanitario del Casentino.
Su quest’ultimo tema si gioca la partita decisiva del nostro futuro. Qualche nube si è dissipata all’incontro di Poppi, ma la strada pare segnata. VALTIBERINA e CASENTINO insieme.
Nota conclusiva va dedicata alla partita che si celebra oggi al Tribunale di Firenze dove il Comitato Promotore avrà risposta al ricorso intentato contro la Regione Toscana per il diritto espresso da 55.000 toscani al referendum abrogativo della riforma sanitaria, trattasi questo di un grande pezzo di quel puzzle rappresentato sopra.
Possiamo immaginare che se quel puzzle non si incastra dove dovrebbe, in Toscana il quadro crolla.

COORDINAMENTO DEI CONSIGLIERI COMUNALI DI MINORANZA

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