Giovedì 14 febbraio, giorno degli innamorati, l’associazione Carnevale storico svela ai bibbienesi la ragazza che quest’anno vestirà i panni della bella popolana Bartolomea, detta Mea, accompagnata da Cecco che la leggenda vuole come suo fidanzato. Si tratta della 25enne Arianna Benini insieme all’amico Matteo Baldini che, scortati dagli amici del Fondaccio (rione popolare), alle ore 18.00 parteciperanno alla Messa in Propositura. A seguire faranno il giro dei negozi del centro storico per invitare i commercianti ad allestire le vetrine con i colori dei rioni del paese, dove sventola già ben 60 bandiere giallo-rosse e bianco-celesti.
Arianna vive nel centro storico da quando aveva 5 anni, dopo la nascita di sua sorella Agnese. Per la posizione di casa Arianna sarebbe del rione Piazzolino, ossia nobile, ma se dovesse scegliere vorrebbe vestire i panni dei Fondaccini, i popolani, ché in occasione del Carnevale – confessa Arianna: “fanno esprimere meglio la mia attitudine festaiola”. “Quando avevo circa 8 anni – precisa Arianna – chiesi a mia mamma chi fosse la Mea e alla risposta ‘la più bella di Bibbiena’, venne subito messa nella lista del cosa vuoi fare da grande, dopo la voce ‘architetto’. Oggi chiaramente le mie aspirazioni per il futuro si sono ridimensionate solo all’architettura – ci ride su – ma sono molto contenta di dare il mio contributo ad una manifestazione che occupa molti bei ricordi della mia infanzia”. Arianna pensa che il Carnevale storico sia una grande risorsa per Bibbiena: “Sono un’amante convinta delle tradizioni e ho sempre considerato l’intero centro storico come casa mia, da quando andavo in bicicletta nella terrazza di Piazza Tarlati a quando giocavo nella piazzetta del prete, fino alle infinite ‘vasche’ fatte da adolescente con le mie amiche su e giù per i borghi. Oggi prendere parte ad una manifestazione così storica ed importante mi rende felice e ancora più partecipe alla vita della mia bella cittadina”.
Arianna sarà affiancata da Matteo Baldini nel ruolo di Cecco, mentre la sua fidanzata Beatrice verrà direttamente da Certaldo per vestire, anche nella rievocazione, i panni dell’amica di Mea. Matteo ha 26 anni ed è di Figline Valdarno, studia anche lui Architettura a Firenze e conta di laurearsi entro la fine dell’anno. “Proprio all’Università ho conosciuto Arianna e Beatrice – spiega – e abbiamo legato fin da subito. Appena Arianna ci ha detto che avrebbe interpretato la Mea, abbiamo deciso di unirci a lei perché troviamo che le rievocazioni storiche siano molto affascinanti!”. Tra le passioni di Matteo ci sono la lettura, la musica, le serie TV e il pianoforte che ha iniziato a studiare da grande ma gli dà già molte soddisfazioni.
ALTRE INFO – Gli appuntamenti con il Carnevale storico di Bibbiena
Come gli anni scorsi l’edizione 2019 si svolge in tre giornate: sabato 2, domenica 3 e martedì 5 marzo. Il centro storico sarà chiuso al traffico dalle ore 15.00 alle 19.00, per lasciare spazio alle iniziative di uno dei Carnevali più antichi d’Italia. Sabato pomeriggio sarà dedicato ai giochi per bambini, allo spettacolo delle scuole insieme a Laura Gorini di Universo Danza, con due taverne aperte dalle associazioni Pro-Centro Storico e Noi che Bibbiena tra piazza Roma e piazza Tarlati per degustare dolci tipici e golosità salate. Grande novità, dopo tanti anni, sarà il ritorno del Veglione di Carnevale, dalle ore 21.00 presso l’Oratorio, con buffet di dolci e ballo con orchestra (INFO e prenotazioni contattando il Presidente al 333.4812206).
La domenica, sempre dalle 15.00, il corteggio storico vedrà la partecipazione anche dei figuranti di Montevarchi, insieme agli spadaccini di Figline Valdarno, alla Corale di Santa Cecilia e agli Sbandieratori e Musici di Bibbiena. Dopo la Disfida del Carraccio tra Fondaccini e Piazzolini, la Filodrammatica si occuperà invece di inscenare il rapimento della bella Bartolomea da parte del nobile Marco Tarlati. Infine, tutti nel rione del Fondaccio per degustare cenci fritti, ribollita, fagioli e salcicce alla brace.
Anche martedì, dalle 15.00. giochi per bambini, a seguire la riconsegna della Mea al suo popolo tra canti e balli, finché alle 17.00 verrà dato fuoco al Bello Pomo, tradizione che risale al lontano 1337. Dalle 18.00 taverne aperte nel Fondaccio.