Sempre più le vicende di cronaca rendono fondamentale affrontare le questioni dell’educazione ai nuovi strumenti di comunicazione che internet ci mette a disposizione. In questo processo di comprensione non devono esser coinvolti solo i ragazzi ma è fondamentale coinvolgere anche i docenti ed i formatori e ovviamente i genitori. Consapevoli di questo, alcune istituzioni del territorio si sono mosse nella direzione di un coinvolgimento di tutti gli attori in un processo insieme di conoscenza e di tutela nei confronti dei minori che utilizzano i social.
Dall’incontro di due comuni (quello di Bibbiena ed Ortignano-Raggiolo), di un Istituto scolastico (l’Istituto comprensivo XIII Aprile di Soci), dell’Arma dei Carabinieri nella persona del Capitano Gabriele Fabian e di tanti genitori, è nato il percorso “Educazione e in-formazione consapevole all’uso della rete e del web”.
“Il progetto, già dalla sua gestazione, ha rappresentato una cosa unica e bella”, commenta l’Assessore alla scuola Mara Paperini che continua “non sempre si riesce a trovare così tanto entusiasmo e condivisione negli attori più coinvolti nell’educazione dei figli. In questo progetto ho trovato la volontà di una comunità educante che si è messa a disposizione del proprio futuro, delle’educazione dei figli e della loro tutela”.
Lunedì 3 dicembre si è tenuto il primo incontro rivolto ai genitori della scuola dell’Infanzia di Soci e San Piero in Frassino e della Scuola primaria di Soci e San Piero.
Il secondo incontro si terrà giovedì 13 dicembre alle ore 21.00 presso l’Agorà del plesso della scuola secondaria di Soci, rivolto ai genitori della Scuola Primaria di Soci e San Piero in Frassino e la Scuola Secondaria di primo grado.
“Sempre più fatti i fatti di cronaca ci fanno comprendere come l’utilizzo delle nuove tecnologie sia spesso, anche per i giovani, un percorso pieno di potenziali pericoli”, commenta il Sindaco di Bibbiena Daniele Bernardini che continua “Gli adulti, che dovrebbero essere dei punti di riferimento nella formazione delle giovani generazioni, spesso e volentieri sono “impreparati” di fronte ad un universo, quello dei social network, in costante mutamento ed aggiornamento. Per questo credo che anche in comunità come le nostre sia imprudente abbassare la guardia, mentre risulta proficuo fare sistema per aiutarci a non far cadere i nostri ragazzi in trappole talvolta molto pericolose. Sentirsi responsabili è un atteggiamento importante per ogni contesto sociale educante che guarda al futuro con ottimismo”.