Parlare del circo è sempre difficile. E’ uno di quegli argomenti che quando li tocchi scotta. Insomma quando ne parli devi essere pronta alla disputa…e si spera sempre possa essere felice.
Costruire qualcosa di valore è sempre più difficile in un mondo, quello dei social, dove tutto ci arriva “già litigato”, come ci ha fatto felicemente notare l’esperto Bruno Mastroianni nel corso sul copywriting.
Ma adesso non intendo aprire la voragine della presenza degli animali nei circhi. Ci sono fiumi di parole già scritte e dette e ora non è questo il mio obiettivo.
Questa mattina sono stata in Località Ferrantina a visitare il Circo di Vienna per un motivo ben preciso: la loro volontà di ripartire con gli spettacoli che coincide con quella di ringraziare i casentinesi.
Durante il lockdown gli abitanti della nostra valle hanno aiutato tanto e in modi concreti la compagnia e gli animali da loro custoditi rimasti bloccati a Bibbiena.
Un gesto generoso e non dovuto che la famiglia Vassallo intende contraccambiare portando in scena i numeri migliori chiedendo solo ciò che ognuno vuole e può dare, per ripartire, ma soprattutto per dire “grazie”.
Sono entrata per un’ora nel loro mondo, ho parlato con loro, ho fatto domande e ricevuto risposte sincere. Questo dopo che, circa venticinque anni fa, all’università, per un esame in etnologia, ho potuto approfondire la vita e le tradizioni dei circensi.
All’epoca non avevo fatto ricerca sul campo, cosa che oggi più che mai andrebbe fatta, prima che questo mondo possa cambiare, e lo dovrà fare, in modo forse radicale per poter continuare a sopravvivere.
Inizio da questa mattina e poi chissà.
Entrare in un circo, al di là della pista e delle luci delle serate, è come entrare in un film di Fellini. E’ un universo parallelo, pieno di simboli e una magia palpabile, in primo luogo vissuta sulla pelle di questa gente meravigliosa e orgogliosissima.
Essere ovunque e in nessun luogo, fare della propria vita una sorta di opera d’arte sempre nuova, vivere nell’essere e nell’apparire, fa di queste persone dei personaggi per molti aspetti impenetrabili, nonostante la loro naturale affabilità.
La cosa che mi ha stupito più di altre è l’impegno che mettono nel fare le cose, il provare e riprovare per molte ore al giorno, ma anche l’amore che hanno per ogni essere vivente che popola quella città nella città.
Certo, i grandi felini magari vorremmo vederli altrove. Ma non voglio affrontare questo aspetto. Voglio farvi piuttosto vedere ciò che ho visto e sentito, ciò che mi ha attraversato.
La cosa che mi ha toccato di più è stato vedere gli anziani nonni passeggiare aiutati dai giovanissimi. Acrobati, clown, giocolieri, aspiranti domatori nell’arte, nipoti amorevoli fuori dalla scena.
Non mi aspettavo di trovare degli anziani in questo mondo fatto di prestanza, muscoli, giovinezza e movimento. Quando ho chiesto, mi hanno risposto che per loro prendersi cura di questi nonni è una cosa importantissima.
Ho ancora negli occhi l’immagine della signora molto anziana che viene accompagnata a passeggiare tra i camper, le sedie, le scarpe e gli animali, la pista già pronta per un altro applauso. Mi sono immaginata una scena, come fosse di un film, di quella bella signora, ancora giovanissima, sopra un filo con un ombrello, oppure in groppa ad un cavallo. Funamboli lo siamo tutti, ma nel circo si sta proprio sospesi. Sempre.
Una ruota che gira anche quella del circo, che tuttavia, come il mondo, dovrà fermarsi e cambiare. Questi giovani che ho intervistato ne sono consapevoli e non hanno paura del futuro. Ma si sa, chi sa vivere nella contrarietà del suo doppio, scorge sempre un’opportunità laddove noi vediamo solo ostacoli.
Qual è lo spettacolo? E qual è la vita? Da un lato una ferrea disciplina e subito accanto una sorta di fascinosa anarchia, che poi fa occhiolino e ammalia chiunque si avvicini. Tutto questo è talmente bello che quando esci da lì, ti sembra di uscire davvero da uno dei più bei film di felliniana memoria, senti uno strappo dentro e ricominci a vivere nella tua lineare normalità.
I prossimi spettacoli:
Venerdì 19 ore 18.00 è 21.00
Sabato 20 ore 18.00 è 21.00
Domenica 21 ore 18.00
Rossana Farini