Di Giorgio Renzi
Tra poco più di un mese dovremo votare per il nuovo sindaco d Bibbiena. Abbiamo di fronte quattro candidati, con relative liste. Poiché tutte le liste, al di là delle sponsorizzazioni di partito, espresse o implicite, si dichiarano civiche e trasversali, per noi poveri cittadini rimane il dilemma, per chi e per che cosa votare. Proverò allora a sottoporre qualche ipotesi di lavoro a tutti candidati, per capire meglio che cosa pensano e che cosa vorrebbero realizzare. Comincio con il problema del centro storico, con ogni evidenza ormai svuotato di cittadini e attività, svuotamento progressivo, ma fortemente accelerato durante l’era Bernardini.
Due problemi hanno fatto e stanno facendo discutere: il recupero e l’utilizzo dell’ex convento di San Lorenzo ed il recupero del Teatro Sole.
Il teatro Sole, oggi chiuso, è di proprietà privata. Giustamente i proprietari, a seguito delle reazioni registrate alla notizia della sua messa in vendita, sono intervenuti recentemente anche sui social per difendere i loro interessi. Ne hanno tutto il diritto. Questo non esime il Comune dall’interessarsi al problema (credo sia interesse anche degli stessi proprietari che ciò avvenga). Il Cinema Teatro Sole, costruzione del ventennio, è ormai un edificio storico, quindi sotto tutela dei beni culturali. Come tale, anche in caso di vendita, il comune può esercitare il diritto di prelazione
Ma, al di là degli aspetti formali, è una struttura importante di Bibbiena, l’unica struttura culturale di quelle dimensioni, il cui riutilizzo deve essere una priorità anche per l’amministrazione Comunale se crede nella necessità di ridare vita al centro storico. L’intervento è gravoso, consistente. Quindi ritengo necessario che il comune cerchi un accordo con i proprietari e predisponga un progetto di recupero su cui attivare finanziamenti pubblici. E’ anche un problema di pubblico decoro. Non possiamo tenere un accesso al centro storco in quelle condizioni di degrado.
L’altro problema, questo annoso, ma mai affrontato seriamente dalla giunta Bernardini, è quello del Convento di San Lorenzo. Confesso che l’idea di farci degli appartamenti popolari mi lascia perplesso, e soprattutto mi sembra la rinuncia ad aver un progetto di prospettiva. So che si tratta di problemi complessi e finanziariamente impegnativi per un comune delle dimensioni di Bibbiena.
Per questo vorrei suggere un percorso possibile su cui lavorare.
Riterrei importante predisporre una piano di recupero complessivo di tutto quel comparto del centro storico, compreso tra via Dovizi, Piazzolina, via Borghi e viale Garibaldi. É il comparto che comprende sia San Lorenzo che il Teatro Sole, oltre a importanti edifici privati, compreso la ex sede della BPE (oggi tristemente chiusa e con quelle squallide carte da pacco sui vetri). Un piano di recupero in cui coinvolgere anche i privati (Banca compresa) e per il quale provare ad accedere a finanziamenti europei
Si sa che i finanziamenti europei non coprono mai integralmente la spesa prevista. Per questo un intervento complessivo permetterebbe di utilizzare anche i privati come cofinanziamento. Inoltre visto che la giunta Bernardini ha comunicato di aver acceso un mutuo per un primo intervento su San Lorenzo, mi meraviglio che non abbia pensato (almeno che io sappia) a questo mutuo come cofinanziamento per chiedere risorse comunitarie. Io penso che un progetto completo di questo genere sarebbe più credibile e avrebbe possibilità di reperire risorse e porterebbe a riqualificare e vivacizzare tutto il centro storico. Certo per chiedere finanziamenti bisogna avere idee chiare su come utilizzare questi immobili prestigiosi, per il Teatro Sole è semplice, va recuperato come cinema-Teatro, quindi come struttura culturale pubblica. Per San Lorenzo il problema è più complesso, ma anche più stimolante. Mi riservo una ipotesi anche su questo in un prossimo intervento.
Sono idee mie, che sottopongo a tutti i candidati a sindaco, per dare un contributo a rivitalizzare Bibbiena, che è l’unica cosa che mi interessa. Se questo è utile anche solo ad animare un dibattito… sarebbe già un successo.
Giorgio Renzi