Borghi, teatro e natura: al via il progetto “AnfiTeatro Naturalis”

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La prima data sarà domenica 15 settembre, alle 16.30, nel nuovo anfiteatro naturale a Chiusi della Verna


Il pomeriggio troverà il fulcro nella commedia dell’arte “Buffoni all’inferno” dello Stivalaccio Teatro

CHIUSI DELLA VERNA (AR) – Borghi, teatro e natura si uniscono nel primo appuntamento del progetto “AnfiTeatro Naturalis”. La data fissata sul calendario è domenica 15 settembre quando, alle 16.30, il nuovo anfiteatro naturale in parco Martiri della Libertà di Chiusi della Verna diventerà lo scenario dello spettacolo “Buffoni all’inferno” della compagnia Stivalaccio Teatro che permetterà di assistere a una vera e propria commedia dell’arte tra maschere, sorrisi e sghignazzi. L’evento, adatto a tutte le età, è a ingresso gratuito ed è promosso dall’associazione culturale Noidellescarpediverse in collaborazione con rumorBianc(o), con la direzione artistica di Samuele Boncompagni e Chiara Renzi.

La visione dello spettacolo sarà anticipata dall’inaugurazione dell’anfiteatro naturale che è stato realizzato dal Comune di Chiusi della Verna con i fondi del PNRR per promuovere l’attrattività dei borghi storici e che è destinato a diventare un punto di riferimento per le attività culturali del paese casentinese. “Buffoni all’inferno” vedrà poi alternarsi sul palco gli attori Matteo Cremon, Michele Mori e Stefano Rota dello Stivalaccio Teatro di Vicenza che, dal 2007, è tra i punti di riferimento internazionali per teatro popolare, commedia dell’arte e arte di strada. Questa produzione, scritta e diretta da Marco Zoppello, riesuma l’antica arte del buffone per mettere in scena una sorta di “decamerone” che accompagnerà nelle profondità dell’inferno tra strambe figure, travestimenti grotteschi, cantari bislacchi, maschere demoniache, novelle e improvvisazioni. Lo spettacolo arriva a Chiusi della Verna dopo aver debuttato nel 2022 al Teatro Olimpico di Vicenza, aver fatto tappa a Nizza al Festival Internazionale della Commedia dell’Arte ed essere stato inserito all’interno delle celebrazioni per i quattrocento anni del Teatro Goldoni di Venezia. Il programma della giornata sarà ulteriormente arricchito da una merenda con prodotti del territorio e dalla presentazione del podcast “Favole del Cibo” che, realizzato dalle voci narranti di Lenny Graziani, Riccardo Valeriani e Ilaria Violin con il coinvolgimento nella scrittura dei bambini delle scuole primarie di Corezzo e Corsalone, propone un viaggio narrativo tra storia, cultura e gastronomia alla scoperta delle radici profonde e spesso sorprendenti di piatti e ingredienti del territorio casentinese.

Domenica 15 settembre sarà la tappa inaugurale del progetto triennale “AnfiTeatro Naturalis” che proseguirà poi nell’estate del 2025 con un festival e che troverà il proprio compimento nel giugno del 2026. In questo periodo verranno proposte un totale di undici azioni culturali tra spettacoli di nuova drammaturgia con compagnie professionistiche di livello nazionale, produzioni site specific pensate appositamente per Chiusi della Verna, laboratori teatrali, workshop, talk e attività artistiche dove coinvolgere l’intero tessuto locale per andare a promuovere le bellezze naturali, storiche, culturali e paesaggistiche del territorio. «Siamo entusiasti di dar vita al progetto “AnfiTeatro Naturalis” a Chiusi della Verna – commentano all’unisono i direttori artistici Boncompagni e Renzi, – che unirà il potere del teatro con la bellezza incontaminata di un borgo che porta in sé un’eredità millenaria e un profondo legame con la natura. Il programma si svilupperà in sintonia con le caratteristiche uniche del territorio, riducendo al minimo l’impatto ambientale e integrando l’arte con la natura, con l’obiettivo di coltivare un futuro condiviso dove la cultura diventi il fulcro di una rigenerazione sociale e ambientale. L’anfiteatro naturale di Chiusi della Verna sarà il cuore pulsante di questo festival, configurando un luogo di incontro tra artisti, comunità locale e visitatori, in cui le radici culturali si intrecciano con nuove prospettive e possibilità. Invitiamo tutti a partecipare a questo viaggio dove il teatro non è solo rappresentazione, ma diventa uno strumento di appartenenza e riflessione per trasformare e arricchire la vita di chiunque vi prenda parte».


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