La Ciclovia dell’Arno, realizzata già quasi per il 60%, si avvia a essere completata nella sua interezza – cosa che si prevede avvenga entro il 2021- ma già ora si propone come uno straordinario itinerario a disposizione dei cicloturisti e degli appassionati del turismo slow italiani ed europei. Intanto è già un libro che la racconta e la illustra: non una guida, ma qualcosa di più, un racconto di un’esperienza di viaggio, tra emozione e informazione. Si chiama “In sella all’Arno”, ne è autore una delle grandi firme del giornalismo di viaggio, Enrico Caracciolo, ed è frutto della collaborazione tra Regione Toscana ed Ediciclo, casa editrice specializzata nel turismo slow e nella narrativa di viaggio.
La prima presentazione ieri, occasione per fare il punto su ciò che è stato fatto in questa legislatura per realizzare la Ciclovia e sulle sue prospettive anche nel contesto dell’offerta turistica complessiva dopo l’emergenza Covid. Tutto questo in uno dei luoghi simbolo dell’itinerario, il parco del Canto alla Rana, nel comune di Stia, piscina naturale del fiume dove l’Arno incontra il primo centro abitato e dove comincia il percorso ciclabile.
Presenti, oltre all’assessore alla mobilità Vincenzo Ceccarelli, l’autore Enrico Caracciolo e l’editore Vittorio Anastasia.
È stato l’assessore Ceccarelli a riassumere il percorso avviato nel 2015 con l’intesa tra tutti gli enti locali, un impegno proseguito con forza grazie anche al coinvolgimento dell’associazionismo.
“Oggi circa il 58% è realizzato e questa ciclovia farà parte anche di una rete e di un’offerta Toscana che conterà sei itinerari strutturali. In questo modo avremo una Toscana molto più matura dal punto di vista infrastrutturale per essere visitata in bicicletta.”
“Ogni ente territoriale – ha proseguito l’assessore – sta portando avanti il suo lotto in un quadro unitario, mentre la manutenzione sarà affidata a 5 6 soggetti capofila con la regione che coprirà il 60%. Intorno a un percorso come questo potrà nascere un progetto di territorio. Questo libro è in perfetta sintonia con tutto questo perché non solo indica un tracciato ma raccoglie lo spirito e l’identità dei luoghi”.
“Ogni viaggio – ha ricordato Caracciolo segnalando le storie e i luoghi più suggestivi del suo viaggio – parte sempre con un sogno. Chi viaggia in bicicletta inizia a vivere un’altra dimensione. Questo fiume è un grande raccoglitore di storie”.
“Questa – ha sottolineato Anastasia – ha tutte le caratteristiche per diventare la Ciclovia più bella d’Europa. In più il cicloturista potrà contare anche sulla rete ferroviaria”. Presente anche il sindaco di Pratovecchio Stia Nicolò Caleri: “questa ciclovia ha una potenzialità enorme perché si coniuga perfettamente con la vocazione di tutto il Casentino, col suo ambito turistico e la sua scommessa sul turismo slow e responsabile.
Il libro sarà distribuito nelle librerie e nelle piattaforme on line a partire dal 16 luglio.