di Maria Maddalena Bernacchi
Tutti o quasi oltre gli anta, alcuni anche oltre i novanta… Nessuno colpito da Coronavirus, neppure la compitina ricoverata in RSA.
Le regole le rispettano tutti, anche i cani di casa ma… gli odori percepiti da lontano non sono uguali a quelli fiutati nei prati. Coraggio, anche per gli animali l’emergenza finirà.
Vita tranquilla, nel rispetto delle regole. Anche il parroco padre Michele ed il vice-parroco Francesco Maria, sapendo come i parrocchiani tengano alle tradizioni nella settimana Santa, muniti di mascherina e con la massima attenzione alle distanze, sono passati per il paese per la benedizione delle uova che i compitini hanno messo lungo strada. Per questo a nome di tutta la popolazione di Compito diciamo grazie ai “nostri frati”.
La tradizione delle uova a Compito risale ai tempi più lontani nei quali durante la Quaresima non si potevano mangiare neppure le uova e dato che “gennaio è ovaio”, si giungeva al periodo pasquale con notevole scorta di uova che, “benedette”, venivano consumate in molti modi. In particolare, nella mattinata del sabato Santo, intere famiglie si radunavano insieme per magiarle con la panina.
Un vero “rito” era il lessare le uova. Appena gettate nell’acqua bollente veniva recitato un Pater- Ave- Gloria al termine del quale erano pronte. Ricordando che nei tempi più antichi non tutti avevano l’orologio (le poche “sveglie” si trovavano nelle camere sopra il “cassettone”) …calcoliamo ora il tempo impiegato per la recita di queste preghiere. Dieci minuti, tanto quanto serve per raggiungere una giusta cottura.
Le regole le rispettano tutti, anche i cani di casa ma… gli odori percepiti da lontano non sono uguali a quelli fiutati nei prati. Coraggio, anche per gli animali l’emergenza finirà.