Cosa diventerà il complesso di San Lorenzo a Bibbiena? Il Comune presenta il progetto

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ex Convento San Lorenzo

L’abbandono di San Lorenzo – pregiato complesso nel cuore del centro storico di Bibbiena – è una storia annosa. Questa amministrazione, dopo aver risolto la problematica altrettanto importante della sicurezza scolastica, ha trovato una soluzione anche a questo problema lasciato irrisolto da tanto tempo e da molte amministrazioni passate.
La soluzione è arrivata con Arezzo Casa S.p.a. e con il progetto di edilizia residenziale pubblica per giovani coppie che lega in modo virtuoso la necessità di salvare senza altri rimandi non solo il chiostro (per il quale il Comune aveva già stanziato 450 mila euro), ma tutto il complesso, e dall’altra quella di valorizzare il centro storico.

Grazie ai fondi messi a disposizione da Arezzo Casa S.p.a. (1 milione e 650 euro) verranno realizzati dieci appartamenti di edilizia resistenziale pubblica che vanno dai 50 ai 75 metri quadrati nella parte superiore, mentre la restante parte rimarrà a disposizione del Comune ovvero della comunità per attività culturali e ricreative.

“Per fare chiarezza servono i numeri, attraverso i quali, è più facile non cadere nella tentazione di fare inutili strumentalizzazioni. La superficie complessiva è di mq 2.164. Il 45% verranno destinati ad attività culturali (chiostro, refettorio) tutto il piano seminterrato oltre al giardino; un altro 45% all’edilizia residenziale pubblica essenzialmente verrà destinato il piano superiore e il 10% ad attività direzionali al piano terra”, commenta il sindaco uscente Daniele Bernardini. Lo stesso Sindaco commenta: “È evidente che in un momento come questo il “tutti contro tutti” fa perdere di vista il buonsenso e ogni cosa diventa argomento di possibile attacco. Ribadisco che credo molto nella bontà di questo progetto e non certo per mancanza di intraprendenza, visto che molti dei progetti realizzati in questi anni hanno beneficiato di una attività di progettazione resa possibile da un’attenta pianificazione, oltre che ovviamente dalla capacità dei professionisti interni al comune. Ci credo perché ritengo, fuori da ogni buonismo di facciata, che non venga tolto nulla alla bellezza e all’importanza del complesso. L’educazione al decoro non è solo prerogativa di alcuni. In qualche modo è il luogo stesso che la ispira. Inoltre ci sono i numeri. Li utilizzo come fanno i benpensanti e mi aspetto che la loro importanza venga riconosciuta con il solito fervore. Il 45% del totale saranno destinati come detto ad attività pubbliche, ed il 10% ad uffici con l’intenzione di riportare i professionisti nel centro storico. Credo che dovremmo tutti accogliere con favore questa operazione per un solo importante motivo: a breve San Lorenzo tornerà a respirare, a vivere e ad essere vissuto. E farlo vivere saranno le persone. Dopo anni e anni di silenzio, abbandono, decadenza, scempio, e logorio credo che basti per esserne orgogliosi. Ed io lo sono”.

Per concludere Bernardini dice: “A lato di tutto vorrei anche rammentare che in questi dieci anni ha anche pagato il mutuo acceso per l’acquisto del complesso. Adesso è arrivato il momento di mettere a frutto tutto questo”.

Ricordiamo che il protocollo con Arezzo Casa prevede anche il completo recupero di un altro significativo pezzo di storia bibbienese, ossia il complesso di S. Andrea a Lontrina.

Comunicato stampa
Bibbiena, 30 aprile 2019

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