CASENTINO – Prende finalmente servizio il 1° dicembre il nuovo logopedista, è questa la buona notizia che ci comunica Filippo Vagnoli, presidente della Conferenza dei sindaci del Casentino. Tuttavia, riguardo alle necessità dei bambini della nostra vallata, restano ancora da sciogliere i nodi del neuropsichiatra infantile, assente ormai dal marzo 2020, e del terzo pediatra che continua a non arrivare. Da qui la nostra intervista per cercare di capire meglio la situazione e l’impegno dei nostri sindaci.
Quando si è svolta l’ultima Conferenza integrata e di cosa si è discusso?
«L’ultima conferenza integrata l’abbiamo fatta a inizio novembre e abbiamo parlato, ormai come ogni volta da quando siamo Distretto del Casentino, delle carenze che ci sono nei servizi sanitari di vallata, mettendole a conoscenza dei dirigenti Asl. Mancano medici in Pronto Soccorso, in Medicina, in Chirurgia, c’è preoccupazione per i medici di Medicina Generale perché ci sono diversi pensionamenti e anche per la Pediatria e altre figure come il Neuropsichiatra infantile che chiediamo ormai da anni. Abbiamo parlato della convenzione socio-sanitaria territoriale, che riguarda per esempio la non autosufficienza, che dovremo sottoscrivere tra fine anno e inizio 2023».
Nel giro di un paio d’anni siamo passati da quattro a due pediatri, come si stanno muovendo i sindaci per chiedere che sia ripristinato almeno il terzo pediatra?
«Per quanto riguarda i servizi pediatrici stiamo chiedendo l’intervento della Asl e della Regione per sopperire a tale mancanza, sono anni che facciamo questa battaglia con decine di conferenze sanitarie, io personalmente ho mandato oltre 50 lettere ai dirigenti Asl denunciando queste carenze e chiedendo che siano previsti i professionisti necessari per portare avanti i servizi. Penso che la situazione sia vergognosa perché non è possibile pensare ad una sanità che funzioni se mancano le figure di base come i pediatri e i medici di medicina generale. Poi ci sono anche aspetti positivi come, per esempio, il bel lavoro fatto per gli investimenti legati ai fondi del PNRR: per il Casentino sono previsti 11 milioni di euro per costruire il nuovo ospedale di comunità al posto del vecchio ospedale inutilizzato e accanto al nuovo ospedale che verrà migliorato dal punto di vista antisismico. Però mancano poi figure di base, è quindi il momento di smettere di sentir dire sempre che i professionisti non ci sono o non vogliono venire nel nostro territorio. I servizi ci sono, ma devono essere garantiti in modo migliore».
Grande attenzione era stata posta anche sul neuropsichiatra infantile, ma pare che non si sia mosso niente.
«Il neuropsichiatra infantile è un’altra figura fondamentale che manca ormai dal marzo 2020. Avevo segnalato la cosa alla direzione Asl già sei mesi prima del pensionamento della dottoressa Fiorenza Lazzeri, dapprima verbalmente poi per scritto, chiedendo di prevedere la sostituzione di questa figura per tempo così da dare continuità al servizio, ma questo non è mai avvenuto e da due anni e mezzo lo chiedo almeno una o due volte al mese. I casentinesi non possono andare sempre ad Arezzo e comunque i neuropsichiatri di Arezzo sono sommersi di lavoro».
Come possiamo rassicurare le famiglie con bimbi piccoli?
«C’è attenzione dei sindaci verso queste carenze e un impegno continuo per ottenere le figure che servono al nostro territorio, i servizi ci sono ma vanno migliorati. Intanto, con la direttrice del Distretto sanitario, la dottoressa Antonella Secco, ed in collaborazione con un gruppo di genitori riunitisi come Comitato stiamo portando avanti la stesura di un vademecum per tutte le famiglie per informarle sui servizi pediatrici presenti in Casentino, così da offrire una panoramica a 360 gradi sui servizi per l’infanzia nella nostra vallata. Poi noi sindaci facciamo il possibile per i servizi di nostra competenza, come gli asili nido che offrono ottimi servizi a costi inferiori rispetto alle città».