Si è svolta sabato scorso, all’ombra del Titano, la Prima Conferenza Programmatica Internazionale di lancio del progetto di recupero di un antico tracciato di crinale. Una via che in Epoca Protostorica partendo dal Colle di Covignano (Rimini) solcava l’Appennino. E, raggiungendo Vetulonia (Grosseto), collegava il litorale romagnolo con quello tirrenico. Attraversando il Casentino.
Un percorso antichissimo, che partendo dalla costa adriatica, dai più antichi insediamenti villanoviani (Verucchio) , e attraversando l’attuale Repubblica di San Marino, proseguiva lungo l’Appennino tosco-romagnolo e marchigiano, fino a raggiungere, presso Vetulonia, la sponda tirrenica del Mediterraneo. A questa “Due mari” ante litteram, la Repubblica di San Marino ha dedicato una giornata di studio e presentazione densa di interventi. Numerose le autorità sammarinesi presenti, e, soprattutto, grande presenza di istituzioni italiane coinvolte nel progetto.
A fare gli onori di casa, il Segretario di Stato al Turismo e al territorio, Augusto Michelotti, che fin dalle prime battute si è dichiarato convinto di quanto la più antica Repubblica d’Europa consideri, oggi, strategico aprirsi verso l’esterno. Attuale e strategico. Ribadendo l’intenzione di farlo anche attraverso la riscoperta e la valorizzazione di questi antichissimi collegamenti.
“Nel mio immaginario – ha detto infatti il ministro – ho sempre pensato che la storia di San Marino potesse essere fatta risalire al massimo al IV secolo. A Marino. E ai suoi confratelli. E’ affascinante ed emozionante scoprire che già molti secoli prima, il Monte Titano e, in generale, tutta la nostra montagna era invece un brulicare di scambi, di pellegrini, di commercianti, che percorrevano il crinale per scambiare merci. Affascinante e stimolante. Una grande opportunità per rilanciare un nuovo tipo di turismo”
Significativo l’intervento del Prof. Pier Luigi Cellarosi (presidente del Centro Internazionale di ricerche sulla Viabilità Antica e sulle Vie di Comunicazione fra i Popoli, ndr) che, nel ricordare il sogno e il gran lavoro da 5 anni a questa parte (lavoro peraltro necessario per mettere insieme studiosi internazionali, ipotesi e ricerche), considera questa giornata di lancio soltanto il primo passo di un percorso ben più complesso. Che dovrà assolutamente coinvolgere territori e istituzioni nel dettagliare e definire precisamente questa antica via transappenninica. E collegarla con i tragitti della transumanza della Civiltà Appenninica, e con le antiche Vie d’Ambra del Nord Europa.
Anche San Marino dunque si interroga su quali strategie mettere in campo per intercettare questo “popolo di camminatori del terzo millennio” che rappresenta la più grande novità in materia di turismo che registriamo da pochi anni a questa parte. Un turismo capace di “Movimento attivo” sul territorio, come ben racconta il rappresentante dello Studio Stefano Boeri Architetti, incaricato della redazione del nuovo PRG. Un turismo che fa bene. Che non impoverisce il territorio. Che non alimenta le già numerose criticità. Che non morde e fugge. Un turismo a misura del piccolo stato. E dei territori appenninici.
Un turismo in fortissima crescita. Una moltitudine di persone che, in cerca di viaggi “esperienziali ed emozionali” come ha precisato il deputato Tiziano Arlotti, amano conoscere il territorio nei suoi risvolti storici, antropologici, archeologici, enogastronomici, artistici. Un fenomeno sul quale lo stesso ministro Dario Franceschini ha creduto e crede molto, presentando a Roma il 4 novembre scorso l’Atlante dei Cammini d’Italia. E destinando a questo settore risorse importanti.
Una materia non nuova, questa, per il Casentino. Che, a fronte di un lavoro attento di ricerca e confronto (con all’attivo già due edizioni del Festival dei Cammini 2016-2017 svoltesi nel comune di Chiusi della Verna), è già presente all’interno dell’Atlante dei Cammini d’Italia con numerosi percorsi. Ma che si mostra assolutamente interessato comunque anche alla Via Protostorica Transappenninica.
Invitato al tavolo dei relatori istituzionali, il Sindaco di Chiusi della Verna, Giampaolo Tellini, ha infatti ben rappresentato il lavoro quasi certosino che è stato necessario per definire alcuni dei Cammini già inseriti nell’Atlante: Dalla Via Romea de Stade, al Cammino di Francesco, Tellini ha portato la testimonianza delle esperienze in itinere in Casentino. E del lungo iter che conduce dall’Atlante dei Cammini d’Italia alla Rete dei Cammini Europei, prossimo obbiettivo.
“Questo però non ci impedisce di aderire con entusiasmo anche alla vostra proposta” ha ribadito il sindaco nel suo intervento. “Per quanto ci riguarda, già da alcuni anni, abbiamo ritenuto strategico impegnarci su questi temi, tanto che ci troviamo ad essere uno snodo fondamentale e un crocevia di numerosi Cammini. Ma accettiamo con entusiasmo anche questa ulteriore sfida. E ci mettiamo a vostra disposizione con le nostre conoscenze e competenze. Anche perché, queste, sono le aperture verso l’esterno che a noi piacciono, queste unioni tra enti e istituzioni su una progettualità concreta e condivisa. Altro non ci interessa.”
E ogni riferimento ai recenti avvenimenti casentinesi appare del tutto casuale. O forse no. Ma, a dirla tutta, in questo consesso, il dato non sembra neppure troppo importante.