Dopo oltre trent’anni rivive la tradizione del “Bruscello” casentinese

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Il Bruscello a Casalino negli anni '70

Rivive dopo oltre trent’anni in Casentino la tradizione del Bruscello, antica rappresentazione di teatro popolare di origine remota e incerta ma con radici ben piantate in Casentino. Domenica 26 agosto si tornerà a sentire la melodia della fisarmonica e le voci dei cantori intonare le strofe che, sulla falsariga del “cantar di poesia” tipico di queste terre, racconteranno la storia della giovane Belinda e dei suoi pretendenti, come da schema classico di questo tipo di canti. Ma perché e come nasce questa riscoperta? La scintilla si deve al casuale ritrovamento, in una soffitta di Moggiona, di un testo (dal titolo appunto “Belinda”) giunto intero da chissà dove e chissà come fino ai nostri giorni. Da Moggiona il prof. Danilo Tassini ne informa Andrea Rossi dell’Ecomuseo del Casentino, si riallaccia il legame con Casalino (è qui che nel 1987 il Bruscello – ma un altro testo, “I Nobili” – si cantò per l’ultima volta), si mette in moto un manipolo di appassionati, e l’obiettivo è chiaro da subito: bisogna ricantare il Bruscello, come si usava fino appunto a trent’anni fa.

Il Bruscello a Casalino negli anni ’70

È una parola! Oggi, né Casalino né Moggiona sono più in grado di fornire i cantori per tutti i personaggi. E mentre nelle due frazioni ci si attiva per preparare un evento che le coinvolga entrambe, parte la ricerca di voci, possibilmente appassionate e competenti del canto in ottava rima. Rispondono presente in tanti: dagli immancabili Marco Giovani e Marco Betti (due quasi professionisti dell’ottava…), a Lenny Graziani, attore vero, ad altri attivi nella musica o nel teatro amatoriale: Filippo Massaro, Paolo Innocenti, Daniele Parachini, Alberto Marioni, Luca Miani (moggionese nonché cantore e fisarmonicista), Bernardo Sassoli, Gianni Verdi, Franco Cipriani, Moreno Ristori (di Casalino, quindi i soli ad essere pratici della melodia…). Sono tutti uomini, perché da tradizione così dev’essere. E canteranno intorno all’alberello (il bruscello appunto) addobbato, agitato fra un’ottava e l’altra. Insomma uno spettacolo originale dal profondo legame col passato.
La giornata di domenica proporrà una riscoperta che va oltre la cantata: si parte alle 16 da Casalino con un incontro dal titolo “Il bruscello fra passato e presente”, al quale parteciperanno il prof. Paolo De Simonis del SIMBDEA e la dott.ssa Maria Elena Giusti dell’Università di Firenze (fu proprio lei che scrisse nel 1980 la prefazione al volume che presentava “I Nobili” di Prisco Brilli). Poi in escursione, a piedi, tutti verso Moggiona. Arrivo previsto per la cena (su prenotazione al 334-3050985), alla Pro Loco, e dalle 21 circa rappresentazione del Bruscello “Belinda”. “E che sia l’inizio – dice Eleonora Ducci, assessore all’Ecomuseo presso l’Unione dei Comuni Montani del Casentino – di un nuovo inizio che preluda ad un lungo cammino per questa tradizione casentinese, che per molti era perduta ma che è ancora una volta sopravvissuta all’oblio”.

Comunicato stampa
Unione dei Comuni del Casentino
Poppi, 22 agosto 2018

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