E che nessuno provi a far passare sottobanco “almeno” la fusione fra Bibbiena e Ortignano Raggiolo

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Comitato per il No alla fusione dei comuni di Chiusi della Verna, Ortignano Raggiolo e Bibbiena

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E ora che nessuno provi a far passare sottobanco “almeno” la fusione fra Bibbiena e Ortignano Raggiolo
Il Comitato per il NO alla fusione dei Comuni di Chiusi della Verna, Ortignano Raggiolo e Bibbiena – Delegazione di Ortignano Raggiolo – esprime così la sua gratitudine per il risultato elettorale, andato ben oltre le più rosee aspettative. “Lor signori – si legge nella nota diffusa dal Comitato – avevano dato tutto per scontato, riunendo maggioranza e opposizione, convinti che non ci fosse storia per nessuno. E invece non è stato così. Forse credevano che la nostra gente non fosse capace di pensare con la propria testa e di stare con la schiena dritta a difesa del proprio territorio e della propria identità. Invece il miracolo si è compiuto, partendo da zero e in maniera spontanea. Senza partiti, né capi bastone. La nostra gente da sola. Viene proprio da dire che ha vinto la politica, quella vera.
Lor signori hanno fatto un grave danno, spaccando in due la comunità e mettendo in confusione il governo del Comune e il Consiglio Comunale, creando frizioni col resto del Casentino. Davvero un bel risultato! Ora nessuno si provi a forzare i dati e a fare maneggi per far passare sottobanco almeno la fusione tra Bibbiena e Ortignano-Raggiolo. Proprio quella che Bibbiena due anni fa rifiutò in maniera offensiva per voler fare quella a tre con Chiusi della Verna, bocciata domenica scorsa!
Ormai dorrebbe essere chiaro che percorsi a misura per questo o quell’amministratore non funzionano. Come non funziona lo strumento delle fusioni. Insistere sarebbe davvero scorretto, ma noi ci siamo e vigileremo. È ora di smetterla con il “veleno” delle fusioni, è ora di guardare al futuro e ricostruire la fiducia per riunire la nostra comunità in progetti di crescita che trovino consenso e finanziamenti. Con l’autonomia nulla è perduto. Siamo ancora un Comune, non diventeremo una frazione”.

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