Elia Fiumicelli e i murales che rendono unica la seconda sede di Freschi&Vangelisti

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Elia Fiumicelli e il suo murales alla Freschi&Vangelisti

Elia Fiumicelli è un dipendente della Freschi&Vangelisti, ma soprattutto è un artista di incredibile valore.

Grazie a lui la facciata esterna del secondo stabilimento è stata resa unica e bellissima attraverso dei murales che si possono ammirare anche dalla statale. Questo stabilimento ha una grande importanza per l’azienda perché ospita, tre le altre cose, l’academy interna, ovvero la palestra di crescita artistica, artigiana e professionale dei dipendenti. Su questo secondo stabilimento, che sorge a pochi passi dalla casa madre,  l’artista ha dipinto delle mani.

Elia spiega così la scelta del soggetto che in qualche modo racconta anche lui come persona e la sua voglia di comunicare con il mondo: “Le mani significano io sono sordo ed è proprio guardando le vostre mani, che per me parlano, che riesco a capire le vostre espressioni di vita. Le mani sono il mio secondo stile il più significativo della mia carriera. Il primo è il cacatua, nato a Como, quando sono andato li per lavorare sui tessuti, ed è stato scelto proprio il mio tessuto per la sfilata, dove avevo creato il disegno del cacatua. Così come le mani per l’orafo, quando disegno i gioielli penso che qualcuno li indosserà come se fossero quadri appoggiati sui muri. Questo spiega come ho trovato i miei stili grazie all’importanza del mio lavoro e della mia esperienza”.

Per la realtà produttiva di Castel San Niccolò, Elia è un punto di riferimento creativo che viene sostenuto proprio dalla stessa politica aziendale volta a promuovere costantemente l’autorealizzazione e il benessere del singolo lavoratore. Questa socialità solidale diventa così terreno d’innesto di un’economia e di uno sviluppo etico che porta benefici anche all’esterno.

Elia è entrato alla Freschi&Vangelisti nel 2017 ed è stato subito amore. Lui lo racconta così: “Posso modellare con la cera o sul computer; scansione o stampante 3D e tante altre cose diverse e nuove; ci sono sempre cose belle da imparare, come se venissero dal futuro. Mi sento fortunato a lavorare in un’azienda così improntata alla crescita delle persone del mio territorio, sto crescendo anche nella mia arte”.

Il fatto che Elia abbia abilità diverse dal resto dei dipendenti è solo un fatto contingente, in realtà la sua interazione con gli altri è sempre molto ricca.

Elia ricorda i primi giorni di lavoro e il suo inserimento nel contesto lavorativo: “I primi giorni di lavoro sono stati un po’ complicati per me perché erano pochi quelli che sapevano come comunicare con una persona sorda e non avevano mai conosciuto prima una persona con questo problema. La mia fortuna sono stata i miei stessi colleghi che mi hanno saputo aiutare. Più passa il tempo e più capisco come comunicare con gli altri, con la mia voce o scrivere dei post it o note al telefono e così si riduce la difficoltà di comunicazione. Ho capito, grazie a tutti loro, dirigenti e colleghi, come vivere il lavoro anche con l’amicizia”.

Denise e Stefano al timone dell’azienda, commentano: “Oggi fare impresa significa promuovere, oltre al saper conoscere e al saper agire, il saper essere e il saper convivere. Lo sviluppo del futuro potrà essere sviluppo solo nella misura in cui sarà a misura di persona. Noi intendiamo così il lavoro e lo stesso profitto che non può essere uno scopo isolato e staccato da questo”.

Sull’inclusione Elia ha le idee chiare: “Inclusione significa sentirsi parte di un gruppo, di una famiglia ed essere accettati e compresi per come si è, non essere isolati e fatti sentire inferiori. Qui ho imparato, grazie alla creatività e all’arte, a comunicare con e insieme agli altri. Oggi grazie a tutti loro ho un obiettivo, ovvero portare la mia arte nel mondo per dimostrare chi sono”.

Elia sta concludendo il grande murale con le mani che parlano e che inneggiano ad un mondo più inclusivo, libero e accogliente. Tra momenti di impegno e situazioni divertenti – come quando è diventato un’opera d’arte colorata e viva a causa della caduta del colore da un contenitore – il nostro artista conclude così il suo messaggio per il futuro: “In questo mondo e nella storia ci sono stati alcuni personaggi sordi, ad esempio Beethoven o Edison oppure l’attrice Ridloff che però hanno dimostrato il loro grande coraggio. Mi sto impegnando per avere il loro coraggio avere un po’ di successo personale, e poter magari portare la mia arte, il mio essere, il mio pensiero in giro per il mondo”.

I murales avranno un grande impatto visivo e connoteranno in maniera importante questa seconda casa creativa dell’azienda. Il lavoro di Elia è stato complesso: ha fatto prima un bozzetto, calcolando la superficie ma dipingendo però “ad occhio” come su una semplice tela. Sono stati utilizzati diversi litri di colore speciale per un risultato che attende solo di essere ammirato, amato e accolto come un grande inno alla vita e al saper fare.

Elia Fiumicelli e il suo murales alla Freschi&Vangelisti

 

 

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