Firenze, 2 casentinesi trovano orecchini tempestati di diamanti e zaffiri e li restituiscono!

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Questa storia ci è stata raccontata direttamente dalla madre di uno dei due casentinesi coinvolti che però, per motivi personali, preferiscono restare anonimi (metteremo le iniziali). La pubblichiamo perché oltre ad essere una bella storia a lieto fine, speriamo anche sia un esempio come comportamento virtuoso da perseguire e da insegnare ai propri figli. Quelle che seguono sono proprio le parole con cui questa storia ci è stata raccontata.

Fare la cosa giusta
Venerdì scorso, F.B. che lavora a Firenze in un noto ristorante, trova all’uscita dal lavoro, a pochi passi dal suo locale, una busta con all’interno un pacchetto. F. pensa che sia un regalino fattogli dalla sua fidanzata che glielo ha lasciato lì in terra per fargli una sorpresa, intanto, mentre lui si accende una sigaretta, lei si avvicina.
Lui le fa un ammiccamento come per dire: “me lo hai lasciato qui tu?” ma lei, che dapprima non capisce, risponde di no. Che si fa? Lo prendiamo? Si guardano intorno e decidono di prenderlo. Lo mettono in borsa e si avviano verso quel Pub dove il venerdì di solito vanno a bere una birra.
L’indomani mattina ritrovano il pacchetto chiuso in borsa e decidono di aprirlo, la scritta sulla busta recita il nome di un negozio di Via Tornabuoni, P., ma i due ventenni non lo conoscono, il nome non li incuriosisce più di tanto.
All’interno della busta un pacchetto da oreficeria attrae a quel punto la loro attenzione e dentro l’astuccio ci sono un paio di orecchini. I due giovani si interrogano sul valore e la ragazza se li prova.
Verso le 12:30, come ogni sabato, F. telefona a casa e dopo gli abituali convenevoli racconta alla madre di aver trovato il pacchetto e chiede conferma su cosa fare, la madre risponde che deve vedere se c’è indicato un indirizzo, se c’è uno scontrino o qualcosa che possa far risalire all’acquirente e che di certo, se il negozio è di via Tornabuoni, l’articolo sarà di valore, dunque andare dritto a riconsegnarlo al negozio: si tratta di certo di uno smarrimento. Il padre rincara la dose e rammenta a F. che quale che sia il valore dell’oggetto non appartiene a lui.
Nel pomeriggio i 2 ragazzi, prima di salutarsi si recano insieme a riconsegnare il pacchetto al negozio. Entrano e il commesso quasi infastidito li scruta da capo a piedi poi, alla vista della busta col pacchetto, impallidito come un cadavere, si rivolge ai clienti che sta servendo scusandosi per doverli trascurare ma adesso si deve occupare di qualcosa di molto più importante, agitatissimo chiama la proprietaria che accorre con altri 2 commessi e alla vista del pacchetto le esclamazioni non mancano: “voi non sapete il valore che avete in mano!”
La signora si fa raccontare il ritrovamento e, a sua volta, dopo aver spiegato ai ragazzi con poche frasi l’accaduto, offre loro una ricompensa.
I 2 se ne vanno felici per il regalo ricevuto e certi di aver fatto la cosa giusta.

Gli orecchini, per la cronaca, erano stati acquistati da un noto orefice e antiquario di via Tornabuoni da una “personalità” straniera in visita a Firenze ed erano un regalo per la moglie. Questo signore aveva già sporto denuncia di smarrimento alle autorità preposte. Gli orecchini sono tempestati da 8 zaffiri e circa una trentina di diamanti. Immaginiamo che il valore sia una cifra con molti zeri…

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