di Valentina Giovannini
Comitato e Sindaci unanimi: il Distretto del Casentino deve restare unico
BIBBIENA- È stata una serata densa di interventi quella organizzata ieri sera, lunedì 29 agosto 2016, dal Comitato Salute Casentinese per informare sul futuro sanitario della vallata i tanti cittadini presenti al Cinema Sole di Bibbiena. Dopo i ringraziamenti di rito, il Vicepresidente Alessandro Giovannini e la Presidente del Comitato Carlotta Balzani hanno spiegato che il Comitato è nato ufficialmente il 1° luglio scorso, con nuovi componenti e un nuovo direttivo rispetto a quello che si era fatto conoscere negli anni precedenti. Si tratta di un Comitato che nei primi due mesi è riuscito ad avere ben due incontri con i Sindaci, poiché ritiene indispensabile il dialogo con i primi cittadini del Casentino: uno a porte chiuse il 17 agosto insieme all’Assessore Regionale Vincenzo Ceccarelli e al Direttore generale per la programmazione di Area vasta della Regione Toscana Valtere Giovannini, nato proprio in Casentino, l’altro incontro ieri sera.
“Con i Patti territoriali, siglati con la Asl 8 lo scorso 29 febbraio dai Sindaci del Casentino (eccetto Agostini di Castel San Niccolò, ndr) si era deciso di chiudere il Punto Nascite in cambio del potenziamento della rete dell’emergenza. Tuttavia- ha spiegato la dott.ssa Balzani – in accordo al PAV (Piano di Area Vasta) della nuova Asl di area vasta zona sud-est – l’emergenza chirurgica chiuderà a inizio 2017 portando alla sottrazione di figure cardine come i chirurghi che porteranno automaticamente al depotenziamento del sistema dell’emergenza urgenza, della Terapia intensiva e di conseguenza il Pronto Soccorso cesserà di esistere a Bibbiena, trasformandosi in Primo Intervento (‘ovvero in un centro di smistamento’). Non dobbiamo permetterlo, in che modo? Dato che dal 1 luglio al 31 dicembre 2016 l’emergenza chirurgica è ancora attiva, se pur parzialmente e in via sperimentale (giorni feriali dalle 8 alle 14), il Comitato Salute Casentinese ha deciso di avviare una petizione tramite raccolta firme che porterà per tutte le piazze del Casentino per richiedere il Ripristino dell’emergenza chirurgica ai nostri Sindaci, prima della sua Chiusura definitiva – così da salvare il pronto soccorso, ma solo momentaneamente poiché come sappiamo dovremo trovare un modo per compensare pure la perdita degli anestesisti… e dato i numeri della nostra chirurgia (1300 interventi l’anno) il Comitato proporrà a chi di dovere la possibilità di creare presso l’Ospedale di Bibbiena un’eccellenza chirurgica così da salvare non solo il Programmato ma pure la terapia intensiva, e il Pronto Soccorso appunto. Vi è poi la previsione di un accorpamento con il Distretto della Valtiberina, per ora ci dicono solo amministrativo. La legge regionale prevede distretti di 60mila abitanti, mentre dovrebbero essere previsti distretti da 35mila abitanti, affinché il Casentino possa rimanere autonomo ”.
A seguire sono intervenuti i referenti di tre Comitati provenienti dalle Marche, dal Molise e della Calabria, un’importante testimonianza del fatto che, da un lato, il Casentino non è da solo in questa battaglia ma, dall’altro, che le decisioni sono frutto di manovre a livello nazionale, “con lo Stato che dà alle cliniche private il 40% delle risorse che potrebbe invece investire nella sanità pubblica – ha sottolineato la molisana Aida Trentalance – Il diritto alle cure è un bene comune come l’acqua, per questo devono battersi anche i Sindaci, che sono la massima autorità sul territorio con potere consultivo”. Il calabrese Gino Spolitu, commosso dal vedere tanti presenti, ha precisato che a Praia a Mare l’ospedale è stato declassato pur essendo in attivo e con fior fiori di professionalità: “se il diritto allo studio ora si basa sul merito, lo stesso non può avvenire per la salute, perché in una vera società è un diritto di tutti”. Infine è intervenuto un avvocato dello studio legale Massei che nelle Marche segue i casi di malasanità e che è disponibile a dare un supporto gratuito anche ai casi casentinesi.
Sono poi intervenuti i Sindaci. Bernardini, Presidente della Conferenza dei Sindaci, ha sostenuto che sono tutti contrari all’accorpamento dei distretti del Casentino e della Valtiberina proposto da Federsanità ANCI. “Abbiamo già presentato alla Asl dei documenti contrari a questa soluzione, poiché non ci sono scambi socio-economici tra le due vallate e si tratta di due zone con piccoli ospedali che in caso di accorpamento potrebbe essere difficile mantenere entrambi. Di continuo sono in contatto con gli operatori dell’ospedale, stiamo monitorando la situazione e chiederemo maggiori garanzie, però il Pronto Soccorso non lo chiude nessuno”- ha rassicurato Bernardini. Carlo Toni di Poppi ha confermato la volontà di capire se certe decisioni potranno ripercuotersi sulla funzionalità dell’ospedale, con un effetto domino. Valentina Calbi, Presidente dell’Unione dei Comuni, ha ribadito che sono stati chiesti alla Asl tutti i dati necessari, tra cui il budget, prima di prendere ulteriori decisioni. Pistolesi, di Ortignano-Raggiolo ha anticipato che a fine settembre dovrebbe esserci un nuovo incontro con l’Assessore regionale Saccardi. Intervenuto anche il Consigliere di Minoranza del Comune di Poppi Alberto Ciampelli che ha evidenziato come sul tema della sanità debba esserci condivisione, al di là dell’appartenenza politica: “A Firenze i Sindaci devono battere i pugni per tutti noi”.
A fine serata, è stato lasciato spazio a due medici. Dapprima il chirurgo Lucacci, già Primario a Bibbiena, ha raccontato come negli anni vi sia stato un impoverimento globale: “Nel 1997 decisi di firmare per la pensione perché avevo chiesto alle imprese locali un contributo per l’acquisto di una TAC, ma non avendolo avevo dovuto rinunciarci. Capisco i medici che si sono rassegnati perché vogliono lavorare per bene, in sicurezza. Attenzione, perché se non vengono fatte le emergenze l’ospedale è destinato a chiudere”. Infine è intervenuto il dott. Ricci che ha esortato i primi cittadini ad essere presenti alla Conferenza regionale dei Sindaci per prendere parte alle decisioni e di avanzare proposte, non di aspettare che queste cadano dall’alto. Lo stesso sta raccogliendo le firme per abrogare l’art. 34 bis della L.R. 40/2005, ora nell’art. 32 della L.R. 84/2015, “che consente di affidare la gestione sanitaria direttamente al privato tramite convenzioni sperimentali”. A fine serata è intervenuta anche una coppia di genitori con la piccola Teresa, nata il 1° maggio 2016, per testimoniare il buon funzionamento del Punto Nascite del Casentino e con l’augurio che le prossime decisioni vengano prese pensando al futuro dei nostri figli, garantendo loro un territorio sicuro.