Gestione forestale, l’esperienza del Casentino esempio di buona pratica

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Il modello di gestione forestale attuato in Casentino è stato recentemente portato ad esempio nel corso di un convegno della Rete Rurale Nazionale sul tema della gestione dei boschi cedui che si è svolto a Genova. Alcuni tecnici dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino sono stati chiamati a relazionare su come la corretta gestione delle risorse forestali costituisca il presupposto per la tutela della biodiversità, la difesa idrogeologica del territorio e offra un importante contributo all’economia delle aree collinari e montane.
Ci ha detto il dott. Alfredo Bresciani, fra gli intervenuti al convegno nel capoluogo ligure: “Abbiamo portato la nostra esperienza di continuità nella gestione forestale in una regione come la Liguria dove da molti anni sono praticamente cessate le utilizzazioni boschive. L’abbandono dei boschi cedui, il loro rapido invecchiamento e la conseguente perdita di stabilità uniti alla particolare morfologia del territorio ligure e all’urbanizzazione stanno causando danni gravi e frequenti in occasione di eventi meteorologici anche non eccezionali. Abbiamo anche dimostrato che una corretta gestione del patrimonio forestale, sia privato che pubblico, può essere attuata con risultati positivi per l’economia e per l’ambiente”.
“L’esperienza casentinese – gli fa eco Giampaolo Tellini, vicepresidente dell’Unione dei Comuni con delega alla forestazione – è una eredità del lungo e paziente lavoro di incentivazione svolto fin dai tempi dell’istituzione della Comunità Montana. Nel settore forestale l’Ente impiega ancora oggi oltre la metà del suo personale. Non si tratta solo di un riconoscimento, che fa pur sempre piacere; è anche l’attestazione che per anni è stato svolto un lavoro costante e con risultati positivi. Questo dovrebbe far riflettere coloro che vedono nell’abbandono colturale dei boschi un vantaggio per l’ambiente. La gestione dei boschi del Casentino è testimonianza di buona pratica ed è opportuno che i livelli istituzionali locali ne rimangano protagonisti. Dove le cose funzionano, cambiare per cambiare non ha senso, Al Casentino è sempre stato riconosciuto il merito di un’ottima gestione del patrimonio forestale, non ci adagiamo sugli allori, possiamo e potremo fare meglio”.

Unione dei Comuni Montani del Casentino – Ufficio Stampa

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