La crisi economica ha certamente trasformato tutto il settore dell’occupazione e del lavoro. Le conseguenze purtroppo ancora sopravvivono insieme ad una serie di false credenze che è indispensabile sfatare. Una di queste è la convinzione che il titolo di studio abbia il valore della carta straccia in un mondo dove vanno avanti e trovano lavoro solo i raccomandati. In una dimensione dove le aziende cercano personale qualificato, ben formato e motivato questa credenza è, e deve sempre più essere, considerata falsa.
La verità è che il mercato, cambiando, ha diversificato le sue esigenze, e le aziende cercano lavoratori in grado di affrontare con competenza le nuove realtà lavorative. In un contesto simile ci vuole coraggio a sostenere che il titolo di studio, e la qualifica professionale non hanno alcun valore. È esattamente il contrario! Certo il periodo di confusione dato dal rinnovamento ha creato scompensi. Molti giovani hanno lasciato gli studi accettando qualsiasi lavoro. Molti hanno lasciato le loro città per situazioni più convenienti, lasciandosi alle spalle la speranza di completare gli studi.
Ma se tutto ciò è stato provocato dal crollo dell’interesse nei confronti della specializzazione, o comunque verso un titolo di studio qualificante, oggi, alla luce delle nuove realtà, avere una laurea diventa una chiave indispensabile per avviarsi verso un’attività consona alle proprie aspettative e comunque trovare lavoro. E non c’è bisogno di rimpiangere i passi fatti e il passato, perché anche chi lavora, o si è trasferito in qualche altra città priva di ateneo, può riprendere gli studi iscrivendosi ad un ateneo online. L’Unicusano, ad esempio, è un’università telematica che utilizza piattaforme all’avanguardia che permettono ai suoi iscritti di studiare in maniera completamente indipendente e di seguire le lezioni attraverso il computer, in qualsiasi momento della giornata. Il digitale sta trasformando molto il settore della didattica e le università online rappresentano già un enorme passo avanti nella rivoluzione dell’istruzione.
Neanche la cattiva padronanza dei sistemi informatici oggi può essere un problema. Innanzi tutto le piattaforme delle università informatiche sono quanto mai accessibili e user friendly, e poi comunque ormai, grazie al protocollo d’intesa tra il Ministero del Lavoro e quello delle Politiche sociali, gli iscritti a Garanzia Giovani avranno una possibilità in più di crescere nel settore delle tecnologie digitali, con un tirocinio di sei mesi di tipo formativo extra-curricolare, anche fuori dalla propria area di residenza. Il digitale, infatti, è un settore destinato a crescere molto in futuro e che già ora offre numerosi posti di lavoro.
Ma un altro mito da sfatare sono le lingue straniere, che per gli italiani rappresentano un osso duro fin dalle medie inferiori. La conoscenza delle altre lingue, infatti, e soprattutto la conoscenza dell’inglese, è indispensabile per completare la propria qualifica professionale. Molti pensano che conoscere l’inglese serva solamente a chi cerca lavoro all’estero, ma non è così. Sono tantissime le professioni che hanno la necessità di dialogare con stranieri, anche telefonicamente, e l’inglese è la lingua internazionale per eccellenza. Anche gli studi di qualificazione in molti settori prevedono l’uso di testi e dispense in inglese ed è arrivato il momento in cui, visto che il mercato è diventato globale, parlare correttamente l’inglese diventi un’abitudine per tutti, nonni compresi.