Grandi celebrazioni per i cento anni del Consorzio Vino Chianti Classico

Pochi vini incarnano un luogo specifico nel modo in cui il Chianti incarna la Toscana. Quando si apre una bottiglia di vino Chianti DOCG, si possono quasi immediatamente visualizzare cascine su colline ricoperte di vigneti che si estendono fino all’orizzonte. Questo vino rosso secco è intramontabile e nel 2024 si celebrano i 100 anni Consorzio del Vino Chianti Classico.

Circa 800 etichette di più di 200 cantine produttrici di Chianti Classico si sono riunite nel mese di maggio nella splendida location dell’Accademia Georgofili a Firenze per celebrare il centenario del Consorzio. Sono passati infatti 100 anni da quando, nel 1924, un gruppo di 33 vignaioli decise di creare la propria associazione per promuovere i vini di quello che oggi è conosciuto come Chianti Classico. Il prestigio di questa regione vitivinicola risale addirittura al 1716, quando il Granduca di Toscana Cosimo III de’ Medici la menzionava già come una delle primissime denominazioni esistenti e riconosciute ufficialmente. Oggi, nel 2024, i produttori di vino Chianti sono oggi circa 350 distribuiti su 70.000 ettari di campagne e colline ondulate nel territorio compreso tra Firenze e Siena, il tipo di paesaggio bucolico entrato a far parti di quadri di grandi pittori toscani come quelli di Leonardo da Vinci.

La regione vinicola è oggi in grande forma, secondo quanto affermato dal presidente del consorzio Giovanni Manetti. Nel 2023 una parte del raccolto è andata persa a causa della peronospora, ma la vendemmia è stata di buona qualità. Come la maggior parte dei vini italiani, lo scorso anno il Chianti ha registrato un calo delle esportazioni del 10%, ma il tasso di esaurimento delle scorte si mantiene in linea con quello delle annate precedenti. I prezzi del vino Chianti Classico sono cresciuti del 7% rispetto al 2023 e si mantengono al di sopra dell’inflazione, facendo del Chianti Classico un marchio molto redditizio. I vini del Consorzio vengono venduti in più di 160 nazioni, ed i due terzi delle vendite si concentrano tra Stati Uniti (35% delle esportazioni), Italia (22% del mercato) e Canada (10%), mentre i vini della categoria Gran Selezione sono cresciuti di ben il 50% rispetto al 2022.

La presenza su piattaforme di e-commerce giova alla stabilità del marchio ed all’allargamento del mercato di consumatori. Il motore di ricerca Trovino permette di scegliere tra oltre 1000 bottiglie di vino Chianti con prezzi che variano a seconda del produttore e dell’annata, messe in vendita da decine di enoteche online. Ed anche le cantine del Consorzio si sono integrate in questo sistema e propongono la loro piattaforma di acquisti online.

Il Chianti è un vino acidulo e succulento con aromi di amarena, spezie, violetta ed erbe aromatiche. La sua elevata struttura tannica contribuisce al suo sapore secco. Gli aromi dei vini Chianti giovani tendono a essere più floreali e fruttati, mentre i vini più maturi sviluppano note aromatiche più terrose.

Il vitigno Sangiovese è l’anima del Chianti. Quest’uva rossa dalla buccia sottile autoctona della Toscana è una varietà a maturazione medio-tardiva che, se coltivata nelle giuste condizioni, può produrre un vino estremamente pregiato. I vini realizzati con il Sangiovese possono essere molto ricchi di alcol e acidità, con una buona consistenza tannica e generalmente hanno aromi di prugna, ciliegia e mora. Il Chianti è un vino di medio corpo, emblema di eleganza e bevibilità.

Secondo le normative della DOCG Chianti, i suoi vini devono essere realizzati con un minimo del 70 percento di uve Sangiovese, anche se la maggior parte dei vini Chianti sono al 100 percento Sangiovese, ma la denominazione consente ai viticoltori di miscelare fino al 30 percento con uve autoctone come Canaiolo Nero e Colorino o, in percentuale minore, varietà internazionali come Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah.

Le celebrazioni per i 100 anni del Consorzio del Chianti sono state anche l’occasione per presentare il nuovo manifesto sulla sostenibilità, che possiede due obiettivi chiave: ridurre l’impatto ambientale della vinificazione lungo tutta la filiera e migliorare la crescita e lo sviluppo delle risorse sociali e culturali. In sintesi, la volontà dei produttori è quella di pianificare il futuro salvaguardando allo stesso tempo la terra e tutto ciò che produce. In totale il manifesto è composto da 57 linee guida e i produttori di vino Chianti Classico devono rispettarne almeno la metà. Si tratta di un progetto ambizioso che proietta il Chianti nel futuro.

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