Non scrivo queste poche righe per convincere qualche genitore scettico a vaccinare il proprio figlio, non spetta certo a me farlo. Io e mia moglie, però, l’abbiamo fatto in maniera convinta e siamo contenti della scelta fatta. Ci siamo informati: abbiamo letto i dati confortanti sui vaccini fatti nel resto del mondo, abbiamo ascoltato gli interventi di illustri pediatri e ci siamo confrontati con alcuni amici medici. Tutti ci hanno consigliato di farlo e venerdì 17 dicembre ho accompagnato mio figlio all’hub vaccinale del Corsalone. Ed eccomi al motivo di queste mie poche righe: al Corsalone abbiamo ricevuto un’accoglienza a dir poco fantastica. Già all’ingresso, mentre io riempivo alcuni moduli, i volontari presenti – gentilissimi – si sono presi cura di mio figlio, facendogli domande, complimenti, scherzandoci e distraendolo. Io con un occhio compilavo i moduli e con le orecchie ascoltavo la loro conversazione. Mio figlio si è sentito subito a suo agio, al centro dell’attenzione ed era tranquillissimo. Quindi siamo passati al consulto con i medici, anche loro gentilissimi e molto disponibili a dare qualsiasi informazione, e infine dagli infermieri preposti alla vaccinazione. Lì abbiamo trovato due giovani infermieri, Francesco Giovannelli e Irene Trenti, che sono stati eccezionali: professionali, gentili e simpaticissimi. Hanno scherzato con mio figlio, l’hanno distratto, si sono fatti raccontare di tutto e di più (e mio figlio non si fa certo pregare quando c’è da parlare) e, in sostanza, l’hanno messo così a suo agio che si è anche divertito e non ha sentito nessun dolore. Alla fine, dopo aver aspettato 15 minuti in sala di attesa e aver ricevuto, da un’altra gentile volontaria, un diplomino della Pimpa con il promemoria della seconda dose e la promessa di un regalino, si è voluto fare una foto con Francesco e Irene, i due giovani infermieri, che l’avevano conquistato. Quindi i miei più sinceri complimenti all’organizzazione dell’Hub vaccinale e un plauso a tutto il personale perché quella che all’inizio era una giornata un po’ particolare è diventata un’esperienza divertente che ha fatto sentire mio figlio importante, coraggioso e che ha raccontato a tutti per giorni.
P.S. Ieri, 7 gennaio, abbiamo fatto la seconda dose ed è andato tutto bene come per la prima. Abbiamo ricevuto la medesima accoglienza, lo stesso calore e Umberto, mio figlio, si è congedato così: “Ciao a tutti, ci si vede per la terza!”