I Sindaci dei piccoli comuni e la loro singolare sfida a Renzi

“A piedi fino a Roma per chiedere maggior rispetto per gli Enti Locali”
La sfida viene dal sindaco di Monzuno ed è diretta in alto, al premier Matteo Renzi: “Andiamo a piedi fino a Roma per chiedere al governo maggiore rispetto per gli enti locali” Il testimonial è d’eccezione , cioè il camminatore più famoso d’Italia, Alessandro Bellière, già messosi in marcia varie volte per la sua sensibilità civica ed ambientalista. Il cammino inizia venerdì 4 marzo appunto da Monzuno nel bolognese, visitando lungo la strada 28 Comuni e incontrando i relativi Sindaci per raccogliere le loro testimonianze e consegnarle a Renzi. I comuni del Casentino coinvolti nel percorso sono tre: Pratovecchio Stia, Bibbiena e Subbiano.
“Siamo a un punto di non ritorno, se anche il prossimo anno avremo le stesse difficoltà, per protesta andrò a Roma a piedi” aveva detto Marco Mastacchi, primo cittadino di Monzuno che ha mantenuto la parola e ha deciso di partire per una lunga traversata dell’Appennino che, insieme ad Alessandro Belliére, lo porterà davanti a Palazzo Chigi.
Questo perché “I comuni non hanno più i soldi per garantire i servizi essenziali ai loro cittadini, ma intanto la spesa pubblica statale continua ad aumentare. I dati presentati anche quest’anno non lasciano dubbio a equivoci: le politiche governative pongono gli enti locali, e tra questi in particolare i piccoli comuni, di fronte a una riduzione della capacità di spesa che li costringerà a tagliare ulteriormente i servizi. Qui non si tratta più di razionalizzare i costi o ridurre gli sprechi. Quello è stato già fatto, qui si tratta di tagliare servizi essenziali ai cittadini”. Scelte difficili da spiegare e difficilmente revocabili. Dal 2010 i Comuni, che pure contribuiscono appena al 7,6% della spesa, hanno fatto sacrifici per 17 miliardi. E mentre i sindaci non hanno soldi per la benzina degli automezzi o la manutenzione dei beni comunali, siamo al paradosso che il debito pubblico continua a salire. “Evidentemente qualcuno che continua a spendere c’è, e non sono di certo i piccoli Comuni”. L’obiettivo di Mastacchi è proprio quello di porre davanti agli occhi dell’opinione pubblica il tema della lenta agonia degli enti locali, di cui nessuno parla, “Distratti da una comunicazione che nasconde con gli slogan le drammatiche difficoltà dei territori”. Se i piccoli comuni sono in difficoltà occorre aiutarli a vivere, non a morire: “Le fusioni? Non possono essere considerate la panacea di tutti i mali. Purtroppo invece il modo in cui oggi molta parte della classe politica italiana affronta il tema delle fusioni dei comuni, proponendone in alcuni casi l’obbligatorietà per legge, in altri promuovendo processi che ne sanciscono l’obbligatorietà di fatto, segna un insostenibile attacco alle autonomie locali ed all’esistenza stessa dei piccoli comuni. 
In Casentino Mastacchi, Belliere e compagnia arriveranno lunedì provenienti dalla Valdisieve. Incontreranno gli amministratori di Pratovecchio Stia, Bibbiena e Subbiano, dove faranno tappa per la notte. L’arrivo a Roma della manifestazione è previsto per il 15 marzo, per consegnare al premier le lamentele dei primi cittadini che avrà incontrato. “Sempre – conclude Mastacchi – che non serva un camion per trasportarle tutte”.
Unione dei Comuni Montani del Casentino – Ufficio Stampa

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